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Territori "occupati": ve lo spiego da Israele 17/01/2010

L' argomento "territori occupati". 

 


Rispondo brevemente ad Annalisa, anche se una risposta veramente ben fatta, dovrebbe essere ben piu' lunga. Fino a qualche anno fa i media italiani, che, per la maggiore, hanno posizioni pregiudiziali anti-israeliane, consideravano i territori occupati, quelli che Israele aveva preso durante la guerra  del  1967, guerra provocata e lanciata dagli arabi e che Israele considera "territori contesi". Oggi i media fanno una gran confusione sul termine, dato che Israele ha restituito all'Egitto il Sinai, ha sgomberato la striscia di Gaza, che faceva parte dell' Egitto fino al 1967 e dove vivevano allora circa 200.000 arabi (oggi ce ne sono 1.5 milioni, il tasso di aumento di popolazione piu' alto del mondo... chiedetevi perche'...), e che l' Egitto non ha mai voluto riprendersi, per vari motivi, tra cui la violenza di Arafat e dei palestinesi. Oggi i media parlano spesso di Gaza con il termine di "territori occupati", senza tenere in conto che li' Hamas e' libero di fare il bello e il cattivo tempo (sopratutto il cattivo tempo...), e che Israele ha sgomberato completamente l' area dal 2005. 

 

La risoluzione ONU n. 242, relativa all'armistizio  del  1967, NELLA VERSIONE INGLESE, stipulava che Israele si sarebbe dovuta ritirare DA territori occupati nel 1967 in cambio di pace. Israele si e' ritirata, ma la pace non e' arrivata. Notare che c'era scritto "DA", e non "DAI", come "errore" di traduzione nella versione francese, "errore" voluto dagli arabi altrimenti si rifiutavano di firmare la risoluzione, pur avendo perso la guerra... I media anti-israeliani hanno fatto loro la versione araba che significava in senso lato "da tutti", anche se la cosa era piuttosto ambigua. Dal 1948 al 1967 agli ebrei era proibito visitare il muro  del pianto, il luogo piu' sacro per il popolo ebraico, perche' la citta' vecchia di Gerusalemme era stata occupata dalla Giordania, che aveva distrutto il quartiere ebraico millenario. Da notare che nelle ultime centinaia di anni gli ebrei rappresentavano la maggioranza assoluta della popolazione di Gerusalemme.

 

Inoltre fino al 1948 gli ebrei abitavano in varie zone di quella che oggi viene chiamata  la Cisgiordania , tra cui  Hebron  una citta' che aveva avuto una popolazione ebraica con una presenza ininterrotta e millenaria. Nel 1948 ebrei di tutte le eta' in "Cisgiordania" erano stati massacrati e assassinati, vari insediamenti ebraici erano stati cancellati dalla faccia della terra. Dopo il 1967 gli ebrei poterono tornare a pregare nei luoghi sacri di Gerusalemme e di  Hebron . Inoltre la popolazione araba in Israele, all' interno dei confini pre-1967, puo' vivere e moltiplicarsi a dismisura, cosa che gli arabi vorrebbero proibire agli ebrei che si sono insediati in varie zone della Cisgiordania dopo il 1967. Se ci sara' la pace dovra' essere in tutte le direzioni : dovra' conglobare anche quegli ebrei che vogliono rimenere a vivere vicino alle tombe millenarie dei loro padri e antenati, cioe' in Cisgiordania, pur essendo queste zone sotto la giurisdizione  del  futuro stato palestinese o palestinese-giordano. Israele non controllava vastissime parti della Cisgiordania quando nell' agosto 2000 Barak offri' la pace ad Arafat, che rifiuto' e lancio' la piu' orribile guerra di sterminio anti ebraico dai tempi di Hitler, chiamata dai media anti-israeliani (e quindi antisemiti)  del  mondo con il falso e blando nome di "seconda intinfada".

 

Come Natanyahu (per il quale non ho votato, ho sempre votato per il partito laburista israeliano) anch'io sono a favore della pace, e sono a favore allo sgombero di vaste parti della Cisgiordania, ma non da tutte le parti, per molti motivi, una parte dei quali sono stati elencati sopra. La gente in Europa non sa che i cosiddetti territori "occupati", che dovrebbero essere meglio chiamati minuscoli territori "contesi", sono il falso problema del conflitto. Il conflitto si basa sul ritardo del mondo islamico rispetto al resto  del  mondo, un ritardo sopratutto culturale : nei paesi islamici non si leggono libri, la cultura moderna degli ultimi 200 anni non e' mai stata assimilata dalle popolazioni di quelle zone. Fin tanto che non vengano pubblicati, studiati e letti i libri piu' importanti della cultura moderna degli ultimi 200-300 anni, continuera' ad esserci guerra, guerra tra islamici e israeliani, guerra tra islamici fondamentalisti e dittatori "moderati", guerra tra terroristi islamici e mondo occidentale.    

 

 

Alberto Levy (Israele)


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