"Quando si tratta di Israele, si guarda sempre e soltanto da una parte sola del muro"
Pierbattista Pizzaballa, contrario alla costruzione di una barriera al confine tra Egitto e Israele (a destra in alto, Giorgio Israel)
Il primo ministro israeliano Netanyahu ha annunciato la costruzione di una
barriera di separazione sul confine sud, quello tra Israele e l’Egitto, per
controllare gli immigrati illegali e fermare i terroristi, la quale
completerebbe la poderosa barriera d’acciaio che sta costruendo l’Egitto
negli stessi luoghi.
Il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, pur riconoscendo
«onestamente» che il muro tra Israele e la Cisgiordania «ha ottenuto degli
effetti», deplora la scelta che accentuerà «la separazione e l’impenetrabilità
del confine», definendo deleteri tutti i muri dal punto di vista sociale ed
umano. Ha inoltre ricordato che Israele è ormai di fatto «un’enclave
separata rispetto a tutto il resto del Medio Oriente».
In verità, questo gli israeliani lo sanno e non fa loro per niente piacere.
Padre Pizzaballa potrebbe rivolgere più utilmente le sue prediche alle varie
dirigenze palestinesi che, ove dichiarassero una volta per tutte il rigetto
totale del terrorismo e accettassero formalmente l’esistenza di Israele,
avrebbero buoni argomenti per richiedere che non si erigano muri. Ma, quando
si tratta di Israele, si guarda sempre e soltanto da una parte sola del
muro.
Giorgio Israel