------Messaggio inoltrato Da: Segre Fast Web Data: Tue, 12 Jan 2010 18:36:00 +0100 A: "lettere@corriere.it" <lettere@corriere.it> Conversazione: Per Francesco Battistini - cc Ferruccio de Bortoli Oggetto: Per Francesco Battistini - cc Ferruccio de Bortoli
Buonasera. Dopo aver letto il suo articolo pubblicato sul Corriere di oggi, mi viene da chiederle se lei ed io visitiamo lo stesso paese quando ci rechiamo in Israele. Rinuncio infatti a discutere sulle interpretazioni dei fatti, per le quali posso riconoscere il diritto ad una certa soggettività. Ma i fatti sono indiscutibili, e mi chiedo come lei possa deformarli con tanta pericolosa (per l'informazione corretta da lei dovuta al suo lettore) facilità. E tale deformazione dei fatti provoca poi un'interpretazione che non potrà quindi che essere falsa. Inizia infatti con lo scrivere: "Dopo la rete ormai arrugginita che corre a Est e da più di quarant¹anni tiene lontana la Giordania": è vero che da più di quaranta anni vi è questa rete, che io vidi per la prima volta nel 1972. E tuttavia già allora non "teneva affatto lontana la Giordania"; a parte il fatto che essa non ha impedito che Israele e Giordania firmassero il trattato di pace tuttora esistente (vuol dire tenerla lontana, questa firma?), le ricordo che perfino durante la guerra del Kippur la frontiera rimase aperta ai palestinesi che transitavano con regolarità per poi salire fino a Gerusalemme (ne sono stato testimone oculare). Scrive poi: "dopo il filo spinato del Nord, con le torrette spaventate dal Golan e dal Libano": vogliamo andare insieme lungo tutti i confini col Libano e con la Siria a cercare queste "torrette spaventate"? A parte che non capisco come un oggetto possa essere spaventato, semplicemente non esistono, e lei, dopo tanto vivere in quei territori, non può non saperlo.Non vi è proprio nulla di spaventato né di spaventoso, in un confine chiuso come tanti nel mondo. Ma ben peggiore è quanto lei scrive subito dopo: "il serpentone di cemento che chiude quasi tutta la Cisgiordania"; vede signor Battistini: lei non può deformare così la realtà. Lei scrive per il Corriere, non per un giornale di partito, ed il lettore del primo quotidiano del paese ha il diritto di essere informato correttamente. NON ESISTE NESSUN SERPENTONE DI CEMENTO CHE CHIUDE QUASI TUTTA LA CISGIORDANIA. Lei infatti sa benissimo che questo serpentone di cemento si trova solo in pochi delle centinaia di chilometri delle sua estensione (meno del 4%). Per il resto è una barriera elettronica che serve ad impedire le infiltrazioni che tanto sangue hanno causato ai cittadini di Israele prima che venisse eretta. La realtà non è quella che lei descrive. I bambini di Israele non hanno affatto nel cervello "le immagini delle barriere nei lager", come scrive per colpire con grandi parole chi non conosce la realtà, ma piuttosto le angosce di quando non potevano neppure andare a scuola coi loro fratelli per paura che un attentato distruggesse l'intera famiglia. Questa è la realtà, che lei Battistini conosce benissimo, ma che nasconde. Perché la nasconde? Questo vorrei sapere da lei. Distinti saluti Emanuel Segre Amar