Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 08/01/2010, l'articolo di Dimitri Buffa dal titolo "L'influenza suina e la crisi economica? Le ha create l'Occidente".
La battaglia per introdurre la ragionevolezza e la moderazione nell’immaginario del mondo islamico alle volte assomiglia all’impresa di Sisifo o all’illusione di potere svutare il mare con il secchiello che i bambini usano per fare le formine sulla spiaggia. Chi avesse assistito lo scorso dicembre su Al Jazeera a un’irresistibilmente comico dibattito tra il sindacato degli studenti arabi ed alcuni professori giordani sull’arretramento delle università del mondo arabo sa di cosa si sta parlando.
Sarebbe stato sufficiente sentire le dichiarazioni di Ahmad Al-Shater, capo del sindacato degli studenti arabi, per capire quanto è ancora lunga la strada. Cosa riconosciuta ultimamente anche dal mitico professor Giovanni Sartori, per questo coperto in Italia di contumelie buoniste.
Al Shater infatti dice che le università occidentali sono dei “laboratori per fare le armi... che creano l’influenza suina, l’influenza aviaria e la crisi finanziaria”. E il professore giordano Adib Al-Zu’bi sstiene che “i paesi arabi hanno importato tutte le prostitute dopo la caduta dell’URSS... mentre gli scienziati sono stati presi dagli USA e da Israele”.
Riportiamo allora fedelmente alcune parti del dibattito che è partito, parole del moderatore di Al Jazeera, Faysal Al-Qassem, dal fatto che “non c’é neppure un’università araba fra le prime 500 università… le nostre università arabe sono un riflesso della nostra realtà araba di miseria..”
Il moderatore suddetto , a onore del vero, ha fatto di tutto per provocare dei sani propositi di auto critica. Come quando ha raccontato l’aneddoto di “un insegnante arabo che voleva sposarsi ed aveva chiesto la mano di una giovane donna e il padre di lei gli ha domandato cosa facesse per vivere e lui gli ha risposto di essere un insegnante; il padre della ragazza allora gli ha risposto: Aha! Ho già rifiutato tre tassisti, come potrei mai accettare un insegnante?”
Ecco questo è l’immaginario medio nei paesi arabi, a quanto pare.
Il moderatore allora domanda: “come puó progredire una nazione se alcuni dei suoi leader sono dei semi-analfabeti, che fanno errori di grammatica? Come si puó mai progredire quando si spendono soldi in muli, cammelli, yacht, piaceri, e dove i soldi dedicati ai cani da caccia sono superiori a quelli allocati per la scienza e gli scienziati..?”
Ma a queste accuse seguono delle difese di ufficio che fanno francamente cascare le braccia. Come quella del suddetto Al Shater, a capo di un sindacato di studenti arabi, che contesta statistiche e realtà. Così: “queste classifiche sulle università vengono fatte da alcune compagnie in Spagna e da alcuni giornali britannici... non hanno mai visitato le nostre università arabe... stanno solo facendo propaganda”.
Poi aggiunge: “Le università occidentali sono dei laboratori per fare le armi... chi ha creato l’influenza suina, l’influenza aviaria e la crisi finanziaria?”
Il moderatore a quel punto tenta di farlo ragionare, ma l’altro inizia a urlare: “le università occidentali sono dei laboratori per fare le armi, sperimentate su di me e su di te, in Iraq e in Palestina.”
La comica finale è su quello che sarebbe successo dopo la caduta dell’Urss. Lo spiega il succitato professore giordano: “noi arabi abbiamo importato puttane, Usa e Israele si sono presi gli scienziati”. Andateci un po’a ragionare con personaggi simili.
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