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La Stampa Rassegna Stampa
07.01.2010 I metodi da ex regime comunista di Bratislava
Un viaggiatore ignaro in volo per Dublino con esplosivo nascosto nella valigia per un'esercitazione

Testata: La Stampa
Data: 07 gennaio 2010
Pagina: 9
Autore: Marco Zatterin
Titolo: «In volo con l’esplosivo del governo»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 07/01/2010, a pag. 9, l'articolo di Marco Zatterin dal titolo " In volo con l’esplosivo del governo ".

Stefan Gonda è volato a Dublino con 96 grammi di esplosivo ad alto potenziale nella valigia e nessuno se n’è accorto. Nemmeno lui, per la verità, visto che a minare la borsa del 49enne elettricista sono stati i servizi di sicurezza dell’aeroporto slovacco di Poprad da cui è decollato. Volevano effettuare un test, hanno finito per fare una figuraccia, infilando di nascosto otto cariche in altrettanti bagagli, ma intercettandone solo sette. L’ultima è arrivata a destinazione come nulla fosse e ha costretto il passeggero a tre ore di graticola in commissariato. Senza contare che l’avventurosa esercitazione ha scatenato le ire delle autorità di controllo aereo planetarie, oltre a quelle del governo della solitamente pacifica isola verde.
«Un errore stupido e poco professionale» hanno riconosciuto gli slovacchi. «Siete stati pazzi, avete messo in pericolo decine di passeggeri», gli hanno risposto i funzionari dello scalo irlandese. «Sono cose che gli Stati hanno facoltà di fare», ha concesso un portavoce della Commissione Ue. Sei anni fa la polizia francese compì un esperimento analogo, infilando cento grammi di plastico nella tasca esterna di un trolley in transito all’aeroporto Charles de Gaulle. L’esplosivo superò i controlli e sparì senza lasciare traccia, se non per la violenta polemica seguita alla diffusione della notizia. Da allora, Parigi ha sospeso ogni esperimento di questo tipo.
Avrebbero dovuto farlo anche gli slovacchi. La psicosi alimentata dall’attentato sventato dell’Amsterdam-Detroit deve però aver fatto perdere la calma a qualche pezzo grosso di Bratislava. Così si è deciso di distribuire otto (nove, secondo altre fonti) pacchetti di esplosivo al plastico Rdx nei due principali scali del paese, quello della capitale e Poprad-Trary, scegliendo passeggeri imbarcati su voli della Danube Wings. L’ignaro Stefan Gonda, slovacco residente in Irlanda da tre anni, è scivolato via senza attirare l’attenzione dei cani che invece avrebbero dovuto fiutare il carico proibito che portava con sé. Una vera débâcle.
Il ministro dell’Interno slovacco, Robert Kalinak, si è detto «profondamente dispiaciuto» e ha cercato di minimizzare. La sua ricostruzione è che Gonda stava trasportando due cariche separate, che i cani ne hanno in effetti identificata una e che la seconda non è stata notata perché «il poliziotto era molto impegnato». Un farsa che farebbe onore a qualunque sceneggiatore di Hollywood.
Gonda è rientrato a casa, tranquillo. Kalinak racconta che solo lunedì mattina, con colpevole ritardo, il funzionario di Poprad-Trary (lo scalo dove tra l’altro in settembre si terrà un vertice dei capi militari della Nato) ha comunicato al governo che c’era stato un problema. In serata l’elettricista irlandese è stato avvertito da Bratislava e ha ricevuto le scuse personali del ministro dell’Interno. Fine dell’odissea? Per nulla. Martedì gli slovacchi hanno informato la polizia irlandese che, non avendo ben afferrato la cornice die fatti, si sono presentati all’abitazione dublinese del povero Gonda, in Dorset Street, e lo hanno portato in centrale temendo fosse un terrorista. Sono seguite tre ore di interrogatorio che hanno fatto vincere al malcapitato le seconde scuse ministeriali in poche ore, stavolta presentate dal responsabile della Giustizia di Dublino, Dermot Ahern.
Se fosse passato di lì, Franz Kafka avrebbe preso appunti. Come se non bastasse la disavventura del singolo, ci si sono messi i tecnici irlandesi, rapidi nello stimare che 96 grammi di Rdx hanno la forza deflagrante di due granate e sarebbero state sufficienti a far saltare in aria l’intero palazzo dell’elettricista. Per questo, martedì, dopo aver caricato in macchina lo slovacco, la polizia ha sigillato per oltre un’ora l’intera area urbana bloccando la circolazione e provocando parecchio disagi.
«Sono incomprensibili le ragioni per cui un nostro cittadino sia stato preso in custodia dalle forze dell’ordine» ha brontolato Kalinak. «Perché non avete fermato il passeggero una volta che vi siete accorti che era sfuggito ai controlli? E perché avete permesso che l’aereo arrivasse a Dublino col plastico?», ha risposto una nota governativa irlandese. «Avrebbero dovuto usare un poliziotto sotto copertura», ha tuonato all’agenzia Ap Rick Nelson, consulente antiterrorismo dell’amministrazione Bush.
Regole comuni per affrontare controlli aiuterebbero a stemperare la tensione. La Commissione Ue discuterà nelle prossime ore la base di una proposta comunitaria per il coordinamento degli interventi di sicurezza negli aeroporti. Nell’autunno scorso il Parlamento europeo ha bocciato un testo che, fra l’altro, apriva all’adozione dei body scanner di nuova generazione. Ora Bruxelles vuole «ripensare l’iniziativa». Con l’aria che tira, anche egli eurodeputati potrebbe cambiare avviso.

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