Oggi sono troppo preoccupato per scherzare...
Cari amici, scusatemi, oggi non so proprio se riuscirò a farvi sorridere, perché sono un po' preoccupato. Troppo preoccupato per scherzare. Preoccupatissimo. Ho due ragioni di preoccupazione e ve le dico entrambe, così capite e non mi dite che sono noioso così, solo per fare il professore noioso.
La prima è che ho scoperto che il "Corriere della Sera" nel fondo del suo cuore (ma ne ha uno?) potrebbe pretendere che io, triestino abitante di Milano Ovest, diventi piemontese, anzi addirittura novarese. Per diritto di maggioranza, cioè in nome della democrazia. Ma vi pare il caso?
Abbiate pazienza, cercate di capire, ci vuole un po' di matematica, ma comunque è una questione di identità, un fatto importante. Vi chiedo di seguirmi, così, per amicizia. Ecco i fatti. La zona 7 dove abito (dalle parti di Piazzale Lotto) ha circa 190 mila abitanti, diciamo che 100 mila siano a ovest di casa mia. Bene, se diciamo che lì inizia una città chiamata Milano Ovest, bisogna pensare che un po' più in là a occidente c'è il Piemonte: sono circa 40 chilometri, direi. Fino a Novara trovo due centri grossi: Magenta (22 mila abitanti) e Rho che di abitanti ne ha 50 mila. Se li conto con il pezzo di Milano a ovest di casa mia, il totale fa 172 mila, con i paesini facciamo pure 200 mila. 200 mila abitanti della Lombardia fino al confine. Il disastro è che la provincia di Novara ha 360 mila abitanti. Se ci contano assieme, diciamo Milano Ovest e la Cisticinia, vincono loro, ci mettono in minoranza e io divento per forza novarese, e dunque piemontese. Se poi con la nostra Milano Ovest contassero tutto il Piemonte diventerei un'infima minoranza, diciamo il 4 per cento: trascurabile. Non che ci sia nulla di male, anzi, devo confessarvi che personalmente sento una forte affinità col Piemonte. Il mio inconscio absburgico se la fa benissimo con la severità sabauda. Ma anche se mi aggiungono al Piemonte, che fa 5 milioni e 700 mila, basta che spostino il confine fino all'Atlantico includendo la Cisalpia (Provenza e Bordeaux) ed ecco che diventiamo tutti francesi. Vi sembra il caso? Insomma, sono disorientato.
Mi chiedete perché mi preoccupo così inutilmente? Basterebbe stare alle giuste dimensioni delle città, no? Le divisioni normali, in cui una città viene contata tutta assieme e la provincia accanto fa i suoi numeri per conto suo? Ve l'ho detto, è tutta colpa del "Corriere". Leggete cosa scriveva ieri l'anonimo estensore di un pezzetto sul sito on line del massimo quotidiano italiano a proposito della scelta del comune di Gerusalemme di autorizzare la costruzione di alcune decine di palazzi:
"I nuovi insediamenti sorgeranno in un'area, quella di Gerusalemme est, che i palestinesi vorrebbero come capitale del futuro Stato ma che è stata esclusa della moratoria di dieci mesi delle colonie israeliane decisa a novembre su pressione degli Usa. Israele considera infatti l’intera area della Città santa un proprio territorio, ma i numeri parlano da soli: in Cisgiordania e a Gerusalemme est vivono circa 500mila israeliani e 2,7 milioni di palestinesi."
Eh già, "i numeri parlano da soli", un po' come la carta rossa nel gioco delle tre carte, dove la carta rossa non è mai dove dovrebbe: basta parlare fitto fitto e voi mettete insieme le cose che non c'entrano e perdete l'orientamento. Dice il Corrierone che a Gerusalemme Est e in Cisgiordania vivono 500 mila israeliani (ma a proposito i "coloni" non erano 600 mila?), e che sono molto meno dei palestinesi. I quali pertanto hanno diritto a "Gerusalemme Est", un po' come i novaresi hanno diritto a Milano Ovest e quindi la povera Moratti non deve sogfnarsi di costruire i padiglioni dell'Expo da quella parte. E il resto degli abitanti di Gerusalemme? Ci siete mai stati? Siete capaci di dire dove corre il confine fra Est e Ovest? Il re Davide o anche il Saladino, che se ne intendevano, hanno governato su una città o su due? Insomma sono preoccupato, molto preoccupato non so se per la mia cittadinanza cisgiordana o cisalpina... oppure per l'aritmetica del Corriere. Fate un po' voi.
Ma le mie preoccupazioni non finiscono qui, anzi. Sono anche molto preoccupato per i poveri pacifisti italiani bloccati al Cairo, mentre volevano partecipare alla "marcia su Gaza" di mussoliniana memoria (per gli amici Gaza Freedom march). E' vero che "il ministero degli Esteri italiano ha assicurato che l'Ambasciata italiana al Cairo fornirà tutta l'assistenza necessaria ai pacifisti italiani bloccati in Egitto," come recita una nota della Farnesina. Ma “la situazione è molto tesa e grave”, come ha dichiarato autorevolmente Francesco Francescaglia, responsabile Esteri del PdCi. Fa bene il partito comunista d'Italia, erede di Gramsci, a occuparsi dei turisti italiani in marcia su Roma o su Gaza. Buon sangue non mente. Essi del resto, si sa, sono stati autorevolmente sponsorizzati dalle giunte di sinistra di mezz'Italia, fors'anche dall'"Assessorato alla Cooperazione, alla pace e al perdono" della regione Toscana, guidato dal " Massimo Toschi, filosofo lucchese classe 44 diviso tra le simpatie terzomondiste e le ospitate chic nel salotto di Gad Lerner", come ha scritto "Il Giornale" di ieri. E' interessante che ci sia un assessorato al perdono a Firenze: chissà se aiuta con le multe per divieto di sosta... E' comunque un giocattolo che ai toscani costa 30 milioni l'anno, mica quattro spiccioli, e che permette al brillante prof. Toschi di girare il mondo a suo piacere. Non vorremo mica fargli buttare via i soldi delle tasse dei toscani, no? E così quelli delle altre giunte che finanziano i turisti-pacifisti, di solito ex funzionari di partito in pensione che, poverini, non sanno come passare la vacanze. Così ci pensa quell'assessorato, che si chiama come la Pensione Pace di Torre Pedrera o di Prato Nevoso di sotto.
E adesso però i cattivi egiziani gli stanno rovinando questa vacanze di pace: oh come sono preoccupato, quasi piango. Del resto, anche "il segretario del Prc Paolo Ferrero [ci mancava proprio lui] ha dichiarato: È spregevole che le autorità egiziane abbiano fermato gli attivisti che, nell'anniversario del devastante intervento militare israeliano, da tutto il mondo vanno nella Striscia di Gaza per denunciare la condizione drammatica di stenti che vive la popolazione palestinese". Spregevole, i turisti pacifisti ridotti a passare il loro tempo al Cairo, a spese dei contribuenti. Già, spregevole. Sono molto preoccupato
Chissà se c'erano anche Francescaglia e Toschi e Ferrero fra quella "trentina di attivisti stranieri" che, poverelli, "fermati in un hotel di el-Arish" dalle "forze di sicurezza egiziane" mentre volevano così tanto andare a fare il bagno a Gaza e avevano già prenotato gli autobus. Sembra che gli abbiano suggerito di andare a vedere le piramidi, sapete "“dall'alto di queste piramidi, quaranta secoli di storia ci guardano” – parola di Napoleone, non di un trombato qualunque del Pdci. Ma loro no, sapete, gli anziano sono ostinati, non amano cambiare programmi all'improvviso. E si sono messi a battere i piedi per terra, gridando come Bixio, qui si va a Gaza o si muore. Però non sono morti, neanche un raffreddore: grazie alla splendida assistenza dell'ambasciata italiana, che ha messo a loro disposizione un asilo per la seconda infanzia...
Insomma, bisogna dirlo, questi egiziani, potevano lasciarli andare, senza scomodare Frattini. E invece no, fanno di tutto per trattenere i turisti e non mandarli altrove. Sono preoccupato, molto preoccupato. Gli hanno fatto capire che, se avesero fatto fatto una "Sharm el Sheik freedom Marsh", allora sì che li avrebbero accontentati. Ma loro no, hanno calpestato i castelli di sabbia, rotto coi piedi le formine e si sono messi a piangere: "Gaza o morte". Sono preoccupato, molto preoccupato. Ci sentiamo domani.
Ugo Volli
PS: Dove non vanno né l'illustre responsabile Francescaglia, né i marciatori su Gaza, né l'illustre professor assessore Toschi né il segretario Ferrero né i marciatori pensionati è a Teheran. Ma questo si capisce. Lì si stanno battendo per la democrazia, non per il diritto di sparare razzi su Sderot e di sequestrare israeliani. Volete mettere?
PPS: E, a proposito Ceterum censeo, bisogna fermare l'atomica persiana.