Riportiamo dal sito internet del CORRIERE della SERA l'articolo dal titolo " Cairo, bloccati pacifisti diretti a Gaza ".
Un articolo che starebbe bene sulle pagine del quotidiano comunista. Non è la prima volta che il sito internet del Corriere della Sera fa queste scivolate.
Di certo la nuova direzione non ha migliorato il sito, anzi.
La notizia della Gaza freedom march bloccata in Egitto sull'edizione cartacea non ha avuto molto rilievo (solo una breve a pag. 16).
Invitiamo i lettori a scrivere al direttore, chiedendogli spiegazioni circa la deriva anti israeliana del sito del suo quotidiano e circa la discrepanza fra lo spazio dedicato alla stessa notizia on line e su edizione cartacea.
Ecco l'articolo:
MILANO - Quasi millequattrocento pacifisti di 43 Paesi, tra cui 140 italiani, sono stati fermati al Cairo. Erano diretti a Gaza per partecipare alla "Freedom March", in programma il 31 dicembre da Rafah a Gaza City a sostegno della popolazione palestinese e per ricordare il primo anniversario dell'operazione "Piombo fuso". I manifestanti sono davanti alla sede Onu della capitale egiziana, in attesa di ottenere il via libera dalle autorità per lasciare il Paese. Sulla vicenda è stata mobilitata l'ambasciata italiana al Cairo, che sta offrendo assistenza ai connazionali e li ha informati del fatto che le autorità egiziane hanno proibito lo svolgimento della marcia in relazione alla sua natura politica e non intendono aprire il valico di Rafah per l'accesso alla Striscia di Gaza.
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Hedy Epstein (Afp) |
SCIOPERO DELLA FAME - Dunque la soluzione del caso non sembra vicina. Tanto più che domenica la polizia egiziana ha arrestato 38 militanti internazionali ad Al-Arish, mentre stavano raggiungendo il valico di Rafah. La Farnesina ha chiarito che tra loro non ci sono italiani. Altri arresti sono stati effettuati nel Sinai, sulla strada che porta al valico. Hedy Epstein, una militante ebrea americana di 85 anni sopravvissuta all'Olocausto, ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro il divieto posto dalle autorità egiziane. «Non l’ho mai fatto prima, non so come reagirà il mio corpo» ha detto Epstein. Insieme a lei altre donne anziane, che si fanno chiamare "le nonne", hanno smesso di mangiare.
TENSIONI E TAFFERUGLI - «La situazione è relativamente calma, anche se c'è tensione e qualche tafferuglio: una donna americana è stata colpita con un pugno da un agente - dice Francesco Giordano, coordinatore di Forum Palestina, associazione che raccoglie diverse realtà non governative di tutta Italia -. I poliziotti ci hanno circondati e transennato la zona per impedirci di raggiungere il valico di Rafah. Ora aspettiamo una risposta dalle autorità egiziane e speriamo nella mediazione dell'ambasciatore italiano, che finora si è mostrato molto disponibile: noi non vogliamo manifestare in Egitto, desideriamo solo raggiungere Gaza, partecipare alla marcia e portare ai bambini palestinesi le medicine e i giocattoli che hanno sequestrato insieme ai nostri pullman».
FERRERO: «SPREGEVOLE» - In Italia ha preso a cuore la vicenda il segretario del Prc e portavoce della Federazione della Sinistra Paolo Ferrero: «Protestiamo energicamente per il blocco dei 140 pacifisti italiani - dichiara -. È spregevole che le autorità egiziane abbiano bloccato gli attivisti che, nell'anniversario del devastante intervento militare israeliano, da tutto il mondo si dirigono nella Striscia di Gaza per denunciare la condizione drammatica di stenti e privazioni che vive la popolazione palestinese. Perciò chiediamo al ministro Frattini e al governo italiano di intervenire per garantire la legittima iniziativa di protesta e solidarietà internazionale». Francesco Francescaglia del Pdci ha riferito che «i nostri connazionali sono riusciti a raggiungere l'ambasciata italiana, ma la situazione è molto tesa e grave».
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