Bisogna impedire agli assassini del loro stesso popolo di avere a disposizione l'arma assoluta 28/12/2009
Cari amici, sapete come si fa a giudicare il valore di superstizioni come l'astrologia? E' molto semplice, non è necessario ricorrere a teorie scientifiche complicate. Basta tener da parte le previsioni di fine anno che i più famosi astrologi fanno sui giornali per l'anno nuovo e leggerle dopo 12 mesi. L'ilarità è inevitabile. E sapete come si fa a capire la saggezza e la comprensione del mondo dei direttori dei giornali. Ancora più semplice, è sufficiente prendere le loro classifiche sugli eventi più importanti dell'anno passato e aspettare non dodici mesi, ma 24 ore. Ve lo faccio vedere subito. Dovete sapere che, nella frenesia delle classifiche e delle pseudonotizie della stampa mondiale, i giornali americani riportano che la maggiore agenzia di stampa del paese, Associated Press, ha chiesto a un centinaio di direttori di giornali quale sia stata la "storia" più importante dell'anno. Ecco la classifica che ne è uscita. Prima la crisi economica, seconda l'"incoronazione" di Obama, terza la riforma sanitaria, quarta la crisi dell'industria automobilistica, quinta l'influenza suina, sesta la guerra in Afganistan (è la prima notizia di politica estera...), settima la morta di Michael Jackson, ottava la strage di Fort Hood (vi ricordate, lo psichiatra islamista arruolato nell'esercito che ha ammazzato una ventina di commilitoni al grido di guerra musulmano "Allahu ukbar"), nona la morte di Ted Kennedy, decimo il salvataggio dell'aereo caduto nel fiume Hudson. Una inchiesta parallela sui lettori americani condotta usando Facebook ha dato risultati sostanzialmente analoghi, con la sola differenza rilevante di dare più importanza alla cerimonia inaugurale di Obama (primo posto) e alla morte di Jackson. Cosa manca in questa lista? Mah, per esempio l'Iraq, per la prima volta uscito dalla classifica dei primi dieci (al sedicesimo posto). Il problema della pace in Medio Oriente, che non compare in classifica. E soprattutto l'Iran, anch'esso "missing". E' per questa ragione che il sondaggio non regge un giorno dalla sua pubblicazione: quel che succede in queste ore in Iran è oggettivamente la cosa più importante di tutto questo periodo. Non solo di questi giorni, forse nemmeno di quest'anno, forse dell'intero decennio. E' la Tien An Men islamica, la rivolta contro l'islamismo nella sua capitale, nel cuore delle forze dell'odio e della morte. Non bisogna dimenticare l'Iran. E' lì la testa del serpente che vuole soffocare non solo Israele ma tutto l'Occidente. Che i suoi giovani rischino la vita per liberarsi dalla soffocante teocrazia bellicista del clero scita è cosa che dovrebbe far riflettere anche i filoislamisti nostrani. Ma da loro, dai Cardini, Morgantini, Vattimo, D'Orsi, in genere dalla sinistra rivoluzionaria e riformista si alza un assordante silenzio. E allora io ripeto ancora una volta il mio "ceterum censeo". Bisogna fermare l'Iran prima che sia troppo tardi. Bisogna impedire ai macellai del loro stesso popolo di avere a disposizione l'arma assoluta. Bisogna che tutti facciano qualcosa per schiacciare la testa del serpente.