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Battistini conosce i Beduini israeliani ? 21/12/2009

copia di e-mail inviata a Francesco Battistini al Corriere della Sera:

Egregio signor Battistini,
le scrivo in merito al suo articolo sul supplemento di sabato nel quale lei
parla di una scuola per i bambini dei Beduini, " malvisti da israeliani e
palestinesi"; scuola ovviamente boicottata dai cattivi israeliani.
Io personalmente non conosco questo episodio, anche se per esperienza,
vedendo che sono implicate delle ONG, posso sospettare che qualcosa contro
le leggi sia pur stato fatto. Ciò premesso, penso che non avrebbe dovuto
sfuggire alla sua attenzione il fatto che proprio i bambini dei beduini, in
Israele, hanno incominciato ad andare a scuola grazie alle leggi israeliane.
Prima questo "privilegio" a loro non era concesso, non potendo seguire dei
corsi se erano condannati dal loro antico destino ad una vita da nomadi. E
così, dal momento che i beduini non si sono ancora ambientati a vivere nelle
città, essi si recano a scuola - per esempio a Beersheva - con gli scuolabus
messi a loro disposizione (quanti chilometri debbano percorrere non saprei;
ma certo per la loro formazione il fatto di seguire i corsi insieme ai
coetanei ebrei ed arabi non dovrebbe apparire un fatto negativo, e forse
anzi è preferibile ad una scuola tutta per loro).
A questo punto mi permetta di chiederle perché lei, nel suo articolo, non ha
parlato anche di questa realtà israeliana. Solo in Israele i bambini dei
beduini vanno a scuola. Ed anche così si riesce, comunque e sempre, a
parlare male dello Stato di Israele. Ma perché?

letterta firmata


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