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La catenella tirata da Claudio Magris 21/12/2009

Io sono nata a Trieste ed ho passato per via di mio padre che era un ebreo veneziano la persecuzione, noi figli  eravamo tutti  iscritti nell'anagrafe dei misti, ci siamo salvati per miracolo, e conosco Magris perché è nato dalle mie parti, ma è ed è sempre stato un COMUNISTA. Fascisti e comunisti non diventano mai ex, hanno sempre odiato Israele, ed i leninisti stalinisti sonoanche  gli assassini di due milioni e mezzo di ebei morti nei gulag, alla Kolima, alla Lubianka, negli ospedali psichiatrici dell'URSS, che non sono ebrei di serie B, rispetto a quelli morti per colpa dei nazisti nei lager! Si vergogni sig. Magris comunista.
Tullia Vivante

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e-mail inviata a Claudio Magris al Corriere della Sera:

Gentil signor Magris,

Il suo commento al furto (che come semplice furto non può essere
classificato), è del tutto inaccettabile.
La sua citazione delle parole dell'allora cancelliere Adenauer non si può
far passare sotto silenzio; se infatti è plausibile che il cancelliere
tedesco non conoscesse le abitudini dei papi, appunto usi a prendere a calci
in culo i rabbini capo di Roma, lo stesso non è immaginabile per lei. Ed
allora le chiedo il perché di quelle parole, da lei scritte, ma così fuori
luogo.
Lei pensa poi che sia bene mettere il tutto sotto silenzio, fare insomma
come si è fatto per secoli. Giusto 4 ceffoni ben dati se si trovano quei
discoli! Ha pensato, prima di esprimere quel commento, all'antisemitismo
risorgente in tutta Europa? Quest'anno, solo in Francia, gli atti
classificati come antisemiti sono più del doppio dell'anno precedente. Si
ritorna ad uccidere o a cacciar via persone solo perché ebree. E in una
situazione che non promette nulla di nuovo per una Europa sempre afflitta
dai suoi mali inguaribili, se verranno ancora giorni bui, anche le sue
parole verranno lette come portatrici del male.
Saluti

Emanuel Segre Amar

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