Quando si arma il nemico agli occhi dei maitres à penser di Eurabia si fa del gran bene; e poi si fa business 21/12/2009
Cari amici, sapete chi erano i principali fornitori d'armi degli eserciti del Saladino che sconfissero i Crociati in Terrasanta? Bravi, proprio loro, i genovesi e i veneziani. Armi ai nemici della Cristianità? Sacrilegio? Ma no... affari. E se ancora in quei tempi bui non si diceva "business is business" già si sapeva che "pecunia non olet", l'aveva detto l'imperatore Vespasiano un migliaio di anni prima. Insomma veneziani e genovesi vendevano ai curdi di Saladino spade e corazze alla grande e poi se Riccardo Cuor di Leone e San Luigi le prendevano, be' erano fatti loro. Considerando i personaggi in questione, posso anche capire. Del resto, veneziani e crociati, assai poco ideologici, prima di fare a botte con gli islamici saccheggiarono la cristiana Costantinopoli in maniera così radicale che non si riprese mai più e dopo un paio di secoli cadde anch'essa in mano ai turchi. I cavalli di piazza san Marco vengono da quella rapina, fino alle crociate stavano vicino alla basilica di Santa Sofia. Non vi interessa la storia? E neppure la geografia? Non condivido, ma capisco. Scusatemi. E però questa notizia storica c'entra anche con noi. Perché sapete chi sono i principali fornitori di know how atomico e materiali relativi al mondo islamico oggi? Non i veneziani e i genovesi, che non ne hanno più i mezzi, naturalmente. Ma gli europei. I russi, certamente, che hanno costruito i reattori per gli ayatollah. I francesi, che hanno aiutato i siriani e adesso si danno da fare con egiziani e sauditi, da quel che si sa. E poi? Gli svizzeri. Già gli svizzeri. Il popolo elvetico è così bue da non volere i minareti, questo lo sappiamo tutti, e i bravi eurarabi hanno tirato loro le orecchie per questo, tanto che devono averle ormai tutte rosse con una crocetta bianca sopra. Speriamo che non cambino idea. Ma la classe dirigente, be' quella ha tutt'altra classe. E' perfettamente integrata in Europa, anzi nel mondo. Ve ne do una prova inoppugnabile. Mercoledì scorso il Credit Suisse, seconda banca svizzera dopo l'UBS ha accettato una transazione extragiudiziale con il governo americano accettando di pagare 536 milioni di dollari (circa 400 milioni di euro, 800 miliardi delle vecchie lire, mica noccioline), per chiudere la causa intestatale per aver aiutato gli iraniani a evadere le sanzioni americane fra il 2002 e il 2007, finanziando i loro acquisti. Se pensate all'ammontare delle compravendite che devono star sotto questa multa, dato che CS ha fatto solo l'intermediario e soprattutto dato che non tutto il commercio con l'Iran era proibito in quegli anni, ma solo quello direttamente connesso all'armamento, capite bene che la bomba atomica iraniana ha due padri europei: quello tecnologico in Russia e quello finanziario nella Confederazione. Grazie Credit Suisse, grazie Elvezia. Il tuo acume commerciale e la tua etica degli affari compensa abbondantemente lo scandaloso senso di indipendenza dei tuoi cittadini. Chiudo con una domanda, che potrei fare per metà delle mie cartoline: avete letto di questa storia su qualche giornale? L'avete vista raccontare in TV? Non credo. La ragione è semplice. Quando si vota contro i minareti e si contrasta la voglia di suicidio multiculturale d'Eurabia, allora tutti si stracciano le vesti, e i giornali parlano parlano, moraleggiano moraleggiano, condannano condannano. Alla noia. Quando invece si arma il nemico, intanto si avvicina questo stesso suicidio dell'Europa e dunque agli occhi dei maitres à penser di Eurabia si fa del gran bene; e poi si fa business, come i Genovesi e i Veneziani del Duecento. Non olet. E perché parlarne, allora?