domenica 24 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Repubblica Rassegna Stampa
18.12.2009 Catherine Ashton critica Blair e il Quartetto
E vorrebbe dividere Gerusalemme. E' bene che cambi idea.

Testata: La Repubblica
Data: 18 dicembre 2009
Pagina: 21
Autore: Alberto Stabile
Titolo: «Ashton: Blair ci faccia capire se vale il denaro che spendiamo»

Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 18/12/2009, a pag. 21, l'articolo di ALberto Stabile dal titolo "Ashton: Blair ci faccia capire se vale il denaro che spendiamo".

Non condividiamo l'opinione di Ashton per quanto riguarda lo status di Gerusalemme, che lei vorrebbe dividere fra arabi e israeliani.
Israele ha riunificato Gerusalemme dopo aver vinto la guerra del '67. Da allora è capitale unica e indivisibile dello Stato ebraico. La soluzione va cercata in un compromesso possibile, sempre che gli arabi lo vogliano.
Ecco l'articolo:

 Catherine Ashton

GERUSALEMME - Sarà pure una «novizia» ma, di sicuro, Catherine Ashton, la nobildonna inglese succeduta a Javier Solana come Alto Rappresentante per la Politica Estera e la Sicurezza dell´Unione Europea, incarico cui ambiva anche Massimo D´Alema, non è una che le manda a dire. Presentando il suo programma di lavoro, che a febbraio la vedrà impegnata nella sua prima visita in Medio Oriente, la Baronessa ha lanciato una frecciata velenosa all´indirizzo del Quartetto, il gruppo composto dai quattro grandi sponsor del tuttora agonizzante processo di pace, vale a dire Stati Uniti, Europa, Russia e Nazione Unite, affermando senza mezzi termini, secondo la versione riportata da Haaretz, che «il Quartetto deve dimostrare che vale il denaro», che vi è investito, «mostrandosi capace di rinvigorire il proprio ruolo». Ora, se si considera che il rappresentate del Quartetto per il Medio Oriente è l´ex premier britannico Tony Blair, la freccia di Lady Ashton appare particolarmente mirata.
Lei, Baroness Ashston di Upholland, come recita il suo titolo, dichiara di aver parlato con Blair per manifestare direttamente all´ex premier laburista, da tre anni rappresentante del Quartetto, le sue perplessità sul ruolo giocato finora, e soprattutto in questa fase dormiente, del negoziato.
Secondo "Mrs. Pesc" mai come in questo momento, Europa e Stati Uniti sono stati così vicini nell´immaginare una possibile soluzione del conflitto israelo-palestinese. Anzi, dice la Ashton, spetta proprio a Europa e Usa fare da guida dell´intero Quartetto, favorendo le condizioni per la ripresa del processo di pace. Ma l´analisi della lady della diplomazia Europea contiene una domanda implicita: come mai il Quartetto non ha mostrato in questi anni il dovuto dinamismo? Per la verità, l´operato di Blair non ha portato quei risultati che molti si aspettavano alla vigilia della sua nomina. Spesso le sue intenzioni hanno cozzato contro le considerazioni di sicurezza opposte da Israele. Considerazioni che hanno avuto ampio spazio nei piani proposti da Blair.
Così nulla è stato fatto per avviare la ristrutturazione del sistema per la raccolta delle acque a Gaza, anche dopo un disastroso allagamento, per il semplice motivo che Israele non ha lasciato passare il cemento e il ferro necessari per costruire le infrastrutture temendo che potessero essere utilizzati a scopi bellici dalle milizie di Hamas. Idem, per la ricostruzione mai avviata, dopo l´operazione "Piombo fuso", di cui si sta per celebrare il primo anniversario. In definitiva, può bastare l´esperimento di Jenin, dove la polizia palestinese è tornata a pattugliare le strade in un´area estremamente limitata, esperimento sponsorizzato da Blair, per considerare la sua missione un successo?
«Adesso dobbiamo pensare a come ridare vita al processo politico - promette la Ashton - Tutti i problemi devono essere messi sul tappeto, incluso lo status di Gerusalemme come futura capitale condivisa». Non è un mistero che la nuova responsabile della politica estera europea considera Gerusalemme Est come facente parte dei Territori occupati e questo per il premier israeliano Netanyahu equivale a una bestemmia.

Per inviare la propria opinione a Repubblica, cliccare sull'e-mail sottostante


rubrica.lettere@repubblica.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT