Eurabia prende possesso della Sorbonne L'analisi di Giorgio Israel
Testata: Informazione Corretta Data: 15 dicembre 2009 Pagina: 1 Autore: Giorgio Israel Titolo: «Eurabia prende possesso della Sorbonne»
a sin. la Sorbonne, a destra la nuova Europa eurabica
So bene che un osservatorio italiano dovrebbe occuparsi soltanto di questioni nazionali. Ma una motivazione a parlare di quanto segue c’è. E si riassume nella domanda: come mai la stampa italiana non ha fatto parola di una vicenda tanto grave e scandalosa? I fatti. Il 12 dicembre è stata convocato alla prestigiosa università parigina della Sorbona un dibattito organizzato dal MIR (Mouvement des Indigènes de la République) sul tema «Gaza un anno dopo: i nuovi rischi di aggressione». Hanno partecipato al dibattito Ali Fayad, membro dell’ufficio politico di Hezbollah, Nadine Rosa Rousso, promotrice dell’appello per togliere Hamas dalla lista delle organizzazioni terroriste, Walid Charara, politologo libanese, giornalisti, una senatrice dei verdi francesi. Il Movimento per la Pace e Contro il Terrorismo (MPCT), per bocca della presidente Huguette Chomski Magnis è intervenuto presso il presidente della Sorbona chiedendo come fosse possibile che un’università di tale prestigio e con una secolare tradizione di tolleranza potesse ospitare i rappresentanti di due movimenti come Hezbollah e Hamas. Sono intervenuti anche il CRIF (Conseil Réprésentatif des Institutions Juives) e la UEJF (Union des Etudiants Juifs de France). Niente. Il Presidente della Sorbona era introvabile, pare fosse fuori Parigi. La sua capo di gabinetto ha deplorato che l’iniziativa fosse stata presa «senza rendersi conto della portata dell’evento e della natura degli intervenuti», ma si è rifiutata di annullare la concessione dell’anfiteatro da parte della Sorbona. Così l’«evento» ha avuto luogo. Chi voglia rendersi conto del clima può dare un’occhiata a una delle registrazioni reperibili in rete. Soltanto l’aggressività della musica che accompagna il video basta a creare un senso di malessere: http://dailymotion.virgilio.it/video/xbhy9w_conference-gaza-du-mir-avec-le-hezb_news Prendendo alla lettera le assicurazioni del MIR che il dibattito sarebbe stato aperto e rispettoso della pluralità delle opinioni, diversi giovani ebrei entrano in sala superando i controlli. Sentono dire accanto a loro frasi del tipo: «stavo per non poter entrare, mi avevano preso per un feuj, ma non ho la faccia di feuj» (“feuj” è il termine dispregiativo con cui gli arabi in Francia chiamano gli ebrei). Una volta entrati tentano di intervenire. Vengono insultati, spintonati, aggrediti e, alla fine, buttati fuori con la violenza. Alcuni sono presi a pugni in faccia e gettati contro i muri. Non c’è servizio d’ordine, l’università è vuota di studenti, docenti e funzionari. La conferenza è un’esaltazione di Hezbollah, una chiara azione di propaganda in vista di un conflitto che si ritiene sempre più vicino. Ogni commento è superfluo. A un simile livello di degradante servilismo si è ridotta una delle più prestigiose università europee. Ma quel che è grave è che se in Francia poco se ne ha parlato e la cosa non ha fatto scandalo, fuori non se ne è saputo nulla. Yasha Reibman informa che in Spagna, dalla competizione “2010 Solar Decathlon” tra universitari per il miglior progetto di costruzione di una casa solare autosufficiente, sono stati cacciati gli studenti israeliani dell’Ariel University Center, in quanto Ariel sarebbe territorio occupato (il che è anche falso, alla luce degli accordi di Oslo e Camp David). Anche questo è un episodio di cui non si è parlato. Un’internazionale europea di amici del terrorismo e di nemici di Israele e degli ebrei agisce con efficacia e sa anche come muoversi di paese in paese. L’Europa unita deve funzionare soltanto da quella parte? Non è giunto il momento di porsi il problema di un’informazione corretta che agisca a livello europeo e di unificare (anche con iniziative in rete) le forze che agiscono per obbiettivi comuni e subiscono analoghe sopraffazioni?