Cari amici, non fatevi imbrogliare, bisogna diffidare dai sondaggi. Quelli elettorali lo provano chiaramente, la gente spesso mente ai sondaggisti, o anche se è onesta non crede quel che dice, non fa quel che crede. E poi spesso le domande inducono a rispondere in una certa maniera, basterebbe cambiare il giro di frase e i risultati sarebbero diversi. Infine spesso gli argomenti che mette insieme il sondaggio sono diversi e il semplice fatto di montarli insieme influenza la percezione del pubblico che le legge. Questo è chiaro se vi guardate la più recente indagine sull'intolleranza in Europa, quella che viene chiamata pudicamente "Group-focused Enmity" inimicizia diretta ai gruppi, in una ricerca europea guidata dall'Università di Bielefeld in Germania (http://www.amadeu-antonio-stiftung.de/w/files/pdfs/gfepressrelease_english.pdf), di cui i giornali italiani non si sono ancora accorti, ma che circola in rete. Dentro vi è di tutto, dall'antisemitismo all'"islamofobia", dal timore economico per gli immigrati all'omofobia. E' un'aggregazione di per sé ideologica di temi diversi, su cui, nonostante le obiezioni vi do qualche notizia, perché sono dati certamente inquietanti. Sono state intervistate 8000 persone fra Germania, Italia, Portogallo, Polonia, Inghilterra, Francia e Ungheria. Ecco i risultati principali. Innanzitutto l'antisemitismo: il 50 per cento dei polacchi e il 69 degli ungheresi (il 21 % degli italiani, il 24 degli europei) pensano che "gli ebrei hanno troppo potere nel nostro paese". E' interessante, perché si tratta di posti dove la presenza ebraica è molto scarsa. In Inghilterra e Francia, dove gli ebrei sono molti di più, queste cifre sono più basse (il 13% e il 27%). Particolarmente impressionante è la risposta alla domanda se gli ebrei traggano vantaggio dall'essere stati vittime della Shoà. Concordano il 70 per cento dei polacchi, il 68 degli ungheresi, il 52 dei portoghesi, il 48 dei tedeschi e anche il 40 per cento degli italiani, in linea con la media europea del 41. Chi ci crede di meno sono inglesi e olandesi, intorno al 20. Gli ebrei "pensano solo a se stessi" per il 31% degli europei (55 per cento dei polacchi e dei portoghesi, 50 degli ungheresi, 27 degli italiani), "non arricchiscono la nostra cultura" per il 38% degli europei (e qui gli italiani hanno il record oltre il 50 per cento e poi vengono subito i soliti polacchi, portoghesi e ungheresi intorno al 48). In generale vale la pena di notare che l'arricchimento culturale dato dagli ebrei è considerato inferiore a quello degli immigrati. Il razzismo vero e proprio è molto meno diffuso: all'idea di proibire i matrimoni misti fra bianchi e neri consente il 13% degli europei (con il record del 30% in Ungheria e il 7,5 per cento degli italiani); l'idea di una superiorità bianca piace a un terzo degli europei, con le solite punte nei paesi dell'Est e in Portogallo (ma quasi il 40% in Francia e il 35 in Inghilterra, il 30 in Germania), mentre gli italiani sono buoni ultimi col 18%. Veniamo all'immigrazione. Oltre il 50% degli europei pensa che vi sono troppi immigrati, con punte intorno al 62% in Italia e Gran Bretagna e al 59% in Portogallo e Ungheria. La ragione è anche economica: oltre il 70 per cento degli intervistati in Polonia e Ungheria, quasi il 60% in Italia e Portogallo (il 48% in Europa) pensa che se i posti di lavoro sono pochi, dovrebbero andare ai cittadini e non agli immigrati. Il 43% degli ungheresi e il 39 degli italiani (il 30% in Europa) non crede che "gli immigranti arricchiscono la nostra cultura". Ci sono troppi musulmani nel paese per il 44 per cento degli europei (il 50 degli italiani e intorno al 45 di inglesi polacchi e tedeschi) e soprattutto essi hanno troppe pretese (il 55 per cento degli europei, il 65 degli italiani, intorno al 50% tedeschi, inglesi e francesi). L'Islam è una "religione di intolleranza" per il 55% degli europei, con una distribuzione molto omogenea, un po' sopra la metà degli intervistati per tutti i paesi, con 60% degli italiani. Dalla ricerca vien fuori infine che anche il pregiudizio contro gli omosessuali è forte in Europa intorno al 50%, con punte nei soliti paesi ex comunisti e in Portogallo e l'Italia in posizione mediana (il 42% giudica "immorale" l'omosessualità e il 64 si oppone al matrimonio di persone dello stesso sesso). Non vi piacciono questi risultati? Neanche a me, naturalmente. Soprattutto se penso ai due dati che ho lasciato per ultimi. I ricercatori di Bielefeld e associati hanno chiesto agli europei che cosa pensano delle politiche israeliane: il 45,7 degli europei si dice d'accordo con l'asserzione che "Israele sta conducendo una guerra di sterminio contro i palestinesi" e il 37,4 con questa: "Considerando le politiche dello Stato di Israele, capisco perché alla gente non piacciano gli ebrei". Inutile dire che gli atteggiamenti antisemiti in Europa sono in crescita rispetto al passato. Qui naturalmente viene fuori l'atteggiamento dei mezzi di comunicazione: perché se i rapporti con gli immigranti e con l'Islam possono derivare dall'esperienza individuale delle persone, che in genere vi vengono a contatto, non si può certo dire altrettanto delle politiche israeliane. La mediazione della stampa, la propaganda filopalestinese martellante dei media è la causa.
Ugo Volli |