Geert Wilders non è eurarabo, per questo va condannato 06/12/2009
Geert Wilders
Cari amici, lo sappiamo tutti quanti, credo, che il paesaggio politico e culturale dell'Occidente è diviso in due. Da un lato c'è una parte buona e sana, dedita alla cultura dell'accoglienza e alla pace nel mondo, che sa di avere tanti debiti col resto del pianeta e vuole pagarli tutti, che è consapevole dell'impossibilità, anzi dell'errore morale di conservare egoisticamente la sua identità, che si vuole "bastarda" per citare il libro di un profondo filosofo della televisione italiana che non cito qui solo per rispetto; che pensa che per amicizia alle forme di governo del resto del mondo bisogna limitare un po' le nostre comode libertà. Alcuni screanzati chiamano per spregio "Eurabia" questa parte nobile e generosa, che non vuole imporre i propri simboli religiosi ma accetta volentieri quelli degli altri, che non pretende di esportare la democrazia ma importa volentieri la shaaria, che rimpiange il socialismo e pensa che Gesù era senz'altro palestinese, probabilmente il fondatore della Moschea di Gerusalemme. Dall'altro lato c'è la parte volgare, chiusa, egoista, gretta, impaurita e paurosa, che ha la stranissima pretesa di difendere la propria identità e di rifiutare l'Altro; e ha pure ha invaso l'Iraq e l'Afghanistan col pretesto di qualche "attentato" che certamente è stato preparato da loro stessi come provocazione, o magari è frutto dell'esuberanza giovanile di qualche ragazzo arabo troppo espansivo; la parte che pretende addirittura di proteggere l'indifendibile entità sionista contro la giusta ira del resto del mondo verso i mailai e le scimmie che vi abitano. E' davvero incomprensibile come sia potuta nascere e crescere questa patologia nella nobile Eurabia, la quale notoriamente ha radice islamico-socialiste; ma purtroppo c'è. Rassegnamoci, o meglio prepariamoci a combatterla insieme ai fieri difensori dell'islamismo. Ma per farlo, bisogna conoscerli, questi villanzoni impauriti, questi impenitenti colonialisti, questi sionisti spudorati che negano il Corano. A questo fine, e solo a questo fine, non certo per farvi conoscere le loro pretese ragioni, oggi vi chiedo qualche minuto del vostro tempo per guardare due filmati in cui parla il politico più abile di questa parte gretta e egoista dell'Occidente, un estremista assolutamente "xenofobo", che, pur essendo (ahimè) deputato europeo qualche mese fa giustamente non è stato fatto entrare in Gran Bretagna dal ministero degli interni di quel paese, per non contaminare la nascente shaaria britannica. Sì, sto parlando di Geert Wilders, nato in quell'Olanda che, al Profeta piacendo, sarà forse la prima nazione europea pacificamente conquistata dall'Islam. Il degno erede di quel Theo Van Gogh che fu giustamente sgozzato per le sue opinioni politiche da un immigrato islamico, il compare di quella deputata di origine somale Ayaan Hirsi Ali, che dovette fuggire in America perché minacciata dagli islamisti e non difesa dal suo governo. Pensate che pretende di essere democratico e occidentale, lui che sta per Israele, che è contro l'immigrazione incontrollata, che sostiene che le moschee siano pericolosi centri politici, e che l'Europa debba cercare di mantenere la sua libertà di parola anche contro l'Islam: inaudito. Be', solo a fini di studio scientifico, accertandovi di non avere vicino minorenni e persone influenzabili, guardate questi due video (sono dieci minuti l'uno) in cui Wilders spiega la sua inaccettabile visione del mondo. Bisogna sapere l'inglese, ma ne vale la pena, se siete degli eurarabi timidi questo materiale senza dubbio vi rafforzerà.