Riportiamo da MANIFESTO di oggi, 04/12/2009, a pag. 8, l'articolo dal titolo " Le Ong pacifiste denunciano un clima di intimidazione ".
Non comprendiamo in che cosa consista il " clima di intimidazione " denunciato dalle Ong israeliane. Interrogarsi sull'origine dei finanziamenti che ricevono, richiedere trasparenza al riguardo non sono due pretese assurde. Se le Ong firmatarie del comunicato hanno questa sensazione, forse dovrebbero farsi un esame di coscienza sulla provenienza dei loro fondi e sul legame fra soldi, finanziatori e accuse mosse a Israele.
Al riguardo consigliamo la lettura della " Cartolina da Eurabia " di oggi, pubblicata in altra pagina della rassegna. E' curioso che il Manifesto, che dedica paginate al conflitto edio orientale, riporti la notizia in un articolo così breve. Ecco la breve del MANIFESTO:
Una dozzina fra le maggiori ong israeliane impegnate nella difesa dei diritti umanie per la pace ha denunciato in una lettera aperta i segnali di una campagna di delegittimazione sostenuta contro di loro da esponenti opilitici e di governo. Lo si legge in un comunicato ricevuto dall'agenzia Ansa e firmato fra gli altri da Peace Now, B'Tselem, Breaking the silence, Yesh Din, Adallah, Physicians for Human Rights Israel. La lettera fa riferimento a un incontro promosso pochi giorni fa da due parlamentari della destra per illustrare polemicamente i dati di una ricerca che contesta la trasparenza dei finanziamenti concessi a ong israeliane da paesi e istituzioni Ue. Secondo i firmatari dietro il "paravento (richiesta di) trasparenza", si cela in realtà il desiderio di "delegittimare tutte le organizzazioni...la cui visione del mondo non sia in linea " con quella dell'attuale establishment. Obiettivo che non rende giustizia alla tradizione democratica del Paese.
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