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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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La Stampa Rassegna Stampa
01.12.2009 L’Ue non si fida dei turchi e Ankara contraccambia
Cronaca di Emanuele Novazio

Testata: La Stampa
Data: 01 dicembre 2009
Pagina: 17
Autore: Emanuele Novazio
Titolo: «L’Ue non si fida dei turchi e Ankara contraccambia»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 01/12/2009, a pag. 17, l'articolo di Emanuele Novazio dal titolo " L’Ue non si fida dei turchi e Ankara contraccambia ".

Soltanto il 31 per cento dei cittadini dell’Unione europea è favorevole all’ingresso della Turchia nell’Ue, e nell’ultimo anno l’opposizione all’adesione di Ankara è aumentata in molti dei 27 Paesi: gli americani si dimostrano molto più propensi degli europei all’allargamento dell’Unione alla Turchia (il 41% lo auspica, al di là dell’Oceano Atlantico).
Ma la diffidenza europea ha riscontro fra i turchi: soltanto il 32 per cento ha un’opinione positiva dell’Unione, e quasi la metà (il 43 per cento) ritiene che il Paese dovrebbe agire da solo piuttosto che di concerto con l’Ue.
Tuttavia, il 48% pensa che l’ingresso nell’Unione europea sarebbe un fatto positivo: un elemento che conferma la tendenza in atto, se confrontato con il 73% a favore dell’adesione registrato nel 2004.
Lo scetticismo crescente nei confronti dell’Ue è confermato da un altro dato: i due terzi dei turchi ritengono che l’ingresso nell’Ue non sia probabile.
Parte dall’analisi di queste cifre - e di molte altre - il seminario sull’«evoluzione della Turchia e dei suoi rapporti con l’Europa» organizzato a Roma in collaborazione con «Ispi» (Istituto per gli studi di politica internazionale) e «Iai» (Istituto affari internazionali) dal Gruppo italiano della «Commissione Trilaterale», un’associazione internazionale fondata nel 1973 che riunisce esponenti di rilievo della società civile di Europa, Asia e Nord America.
In particolare, molta attenzione viene indirizzata al «Rapporto sulle percezioni delle opinioni pubbliche europee e turca» realizzato di recente nell’ambito del Foro di dialogo italo-turco.
Nel complesso, il 43% degli europei è favorevole a un ulteriore allargamento dell’Unione, mentre il 46% è contrario (43 per cento l’anno scorso).
Ma mentre quando si pensa a Norvegia, Svizzera o Islanda il consenso sul loro possibile ingresso nell’Ue è molto elevato (rispettivamente al 78, al 77 e al 71 per cento), la Turchia è al fondo della lista (31% come si è visto), preceduta da Kosovo (34%), Albania (34%) e Serbia (38%), e con maggiore distacco da Croazia (52%), Ucraina (43%) e Montenegro (41%).
Il Rapporto, in particolare, consente di mettere a confronto la percezione che italiani e turchi hanno gli uni nei confronti degli altri. Il Paese al quali ci sentiamo più «simili» è la Spagna (così la pensa l’86%); quello al quale ci sentiamo più «differenti» è la Turchia (lo pensa l’84%).
Vista da Istanbul la prospettiva è differente: non sono gli italiani a occupare il fondo della lista nelle preferenze dei turchi (il 44% di loro ci sente «simili», il 50% «differenti»), ma gli svedesi e gli inglesi.
Più in dettaglio, gli italiani ritengono che la Turchia sia un Paese dove «le donne sono discriminate» (lo pensa il 68%), «la libertà di opinione è scarsa» (59%), ci sono «problemi di sicurezza» (65%) e «chiusura al dialogo con l’Occidente» (33%), c’è «un sistema soltanto parzialmente democratico» (51%) e «molti episodi di intolleranza e fanatismo religioso» (63%), con «la religione che condiziona pesantemente la società» (65 per cento: anche in questo caso si tratta della maggior percentuale nel confronto della Turchia con Croazia, Marocco ed Egitto).
Messa a confronto con Spagna, Croazia ed Egitto, l’Italia se la cava meglio all’esame dei turchi: è criticata più degli altri tre Paesi soltanto perché ha «un sistema troppo liberale» (30%), ha «scarso rispetto per valori e principi morali» (29%) e «problemi di sicurezza», con riferimento a criminalità e terrorismo (29%).
Se la maggioranza dei turchi pensa che l’adesione all’Ue provocherebbe un indebolimento della loro identità culturale, e la maggioranza degli italiani ritiene al contrario che la Turchia favorirebbe l’arricchimento culturale dell’Europa, su un dato i due Paesi concordano: la Turchia nell’Ue sarebbe un’opportunità economica per tutti.

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