Eli Barnavi
Storia di Israele
Dalla nascita dello Stato all’assassinio di Rabin
Bompiani
Un popolo disperso e decimato, sotto l'impulso di un'ideologia nuova radicata nella memoria antica, il sionismo, ritorna alla terra che lo ha visto nascere, conquista l'indipendenza in un ambiente ostile, si forgia in uno Stato-nazione moderno e lo modella nelle fattezze insite nei costumi ancestrali della sua tradizione; lo ricompone con la lingua degli avi, conquista con una lotta aspra il diritto alla "normalità", senza rinunciare perciò a rivendicare una radicale alterità, e si dota di una potenza militare, che è prima di tutto il suo mezzo di sopravvivenza. Il saggio si chiude con l’assassinio di Rabin, l’allora Primo ministro di una Repubblica democratica che vive oggi la propria “normalità” nelle sue manifestazioni più complesse e drammatiche.
Eli Barnavi
Religioni assassine
Bompiani
Il saggio di Eli Barnavi che si presenta come una lettera aperta ai lettori affronta l’argomento dei pregiudizi religiosi. Per lo storico israeliano la guerra è un evento in corso, non un’opinione e l’aggressore ha un nome preciso: fondamentalismo islamico. Barnavi ci invita a sbarazzarci dell’”illusione del multiculturalismo” e di espressioni improprie come “dialogo di civiltà”. Il laicismo è la civiltà, il fondamentalismo è la barbarie, non esiste dialogo possibile. La libertà va difesa senza ambiguità, senza sensi di colpa, senza falsi relativismi.