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Nella cittadina austriaca di Mödling si sono svolti nei giorni scorsi i giochi della gioventù, con ragazzini di meno di 17 anni di 28 nazioni; di quelli che tutti noi abbiamo imparato a conoscere fin dagli anni scolastici. Due ragazzine israeliane hanno vinto la medaglia d'oro, ed hanno avuto quindi l'onore di salire sul podio. Ma quando la bandiera di Israele è salita sul pennone, gli organizzatori si sono rivolti all'allenatore delle vincitrici dicendo che "disponevano solo del vecchio inno di Israele". Peccato che questa fosse una scusa neanche ben pensata: Israele, dalla sua fondazione, ha sempre avuto, come inno, solo l'HaTikvah. Gli israeliani presenti si sono quindi dovuto cantare, nel silenzio della sala, l'HaTikvah, inno dello Stato di Israele, ma non disponibile agli organizzatori. Lo stesso incidente era già avvenuto nello scorso mese di gennaio, a Göteborg, in Svezia, dove gareggiava una nazionale di atleti israeliani. Facciamo attenzione: anche questo è un pericoloso esempio di novello antisemitismo; va messo insieme col reiterato rifiuto di ammettere gli atleti israeliani ai Giochi del Mediterraneo, rifiuto del quale anche l'Italia si è resa complice. Emanuel Segre Amar |
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