Cosa significa essere filo-palestinese ? lo spiega Khaled Abu Toameh, noto giornalista del Jerusalem Post, in questa interessante analisi che riprendiamo dal sito della Fondazione Camis de Fonseca.
Khaled Abu Toameh
In un
articolo pubblicato su Hudson New Khaled Abu Toameh, arabo palestinese di Gerusalemme, accusa le organizzazioni filo-palestinesi in Occidente di attivarsi in realtà contro Israele e di trascurare del tutto i Palestinesi in carne ed ossa, che hanno bisogno di porre un freno alla corruzione, alle faide interne, allo sfacelo delle istituzioni educative.
Ecco la traduzione dei passi più significativi dell'articolo.
'Negli ultimi anni è aumentato in modo considerevole il numero dei non-Palestinesi che si dichiarano attivisti pro-Palestina. Li si trova per lo più nei campus universitari in Europa e in America. Stupisce che molti di questi attivisti 'pro-Palestina' non siano mai stati in Medio Oriente, tanto meno a Gaza o nel West Bank. In maggioranza non sono neppure arabi, né musulmani. Che cosa li rende filo-Palestinesi? Secondo loro sono filo-Palestinesi perché parlano contro Israele all'Università o pubblicano materiale 'anti-sionista' su internet.
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Se qualcuno ha titolo a definirsi filo-Palestinese è chi fa pubbliche campagne contro la corruzione e contro la violazione dei diritti umani da parte di Fatah e di Hamas. Quelli che cercano di cambiare il sistema dall'interno appartengono davvero al fronte filo-palestinese.
Sono persone coraggiose che si oppongono sia a Fatah sia ad Hamas e chiedono di fermare gli assassinii reciproci e iniziare ad agire per migliorare le condizioni dei loro elettori.
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Gli attivisti pro-Palestina in occidente evidentemente non sono interessati alle riforme e al buon governo in Palestina. Per loro è molto più importante delegittimare Israele ed incitare contro i 'sionisti', anziché porre fine alla corruzione e alla violenza nella società palestinese.
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Dire al mondo quanto siano malvagi Israele e gli Ebrei non aiuta i Palestinesi quanto il richiedere un buon governo e aiutare la crescita di una leadership giovane e pulita nei Territori.
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Se il campo pro-palestinese in Occidente investisse nella promozione di una società moderata e civile in Palestina tanto quanto investe nella propaganda contro Israele, sarebbe di grande utilità per i Palestinesi.’
A cura di Laura Camis de Fonseca
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