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Deborah Fait
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Tra Muri e Ponti, rispunta Gesù palestinese 14/11/2009
 Gesù palestinese ? ma per favore ....
 
Muro e crocefisso, muro e crocefisso, per tutta la settimana non abbiamo letto ne' sentito  altro sui media a parte la disgrazia che forse D'Alema sara' Ministro degli Esteri europeo per la gioia di hamas e hezbollah che stanno gia' godendo  lanciando razzi su Israele..
Muro di Berlino? sappiamo tutto, hanno fatto decine di servizi , sappiamo tutto sulle brutture del comunismo, sulle torture dei Vopos, sulla gente che, per fuggire, moriva ammazzata.
Benissimo, giustissimo,  i giovani devono sapere, sono cosi' ignoranti che qualsiasi insegnamento storico e' benvenuto se serve a far capire verita' fondamentali  tipo che Hitler non era il coach di una squadra di calcio .
Peccato che alla fin fine l'idiozia abbia avuto il sopravvento, come spesso capita,  e che  qualcuno abbia  esclamato "quando cadra' il muro  anche in Palestina?".
E allora mi sono cadute le braccia, non avendo altro da far cadere..
Non hanno capito niente, i giovani, probabilmente gli stessi che  pensano che Hitler sia il coach di una squadra di calcio, non hanno capito niente, non hanno capito  cose e' stato il Muro di Berlino, innalzato per impedire ai tedeschi dell'est di fuggire nel mondo libero e non hanno capito perche' e' stata costruita in Israele la barriera salvavita: per  impedire ai terroristi e ai kamikaze di entrare in Israele per fare stragi nelle scuole, nelle pizzerie, nei supermercati, sugli autobus.
Per impedire ai terroristi palestinesi di seminare la morte.
Non sanno nemmeno cosa sia la barriera costruita da Israele, quella che i beghini bigotti delle parrocchie e dei partiti ex comunisti chiamano Muro della vergogna.
Non hanno capito niente questi imbecilli che paragonano la barriera israeliana al Muro di Berlino e che si augurano che cada perche', da quando Israele ha dovuto difendere le vite dei suoi cittadini con la barriera, lo slogan in voga e' "dobbiamo costruire ponti, non muri".
Cavolo, lo dice anche il Papa la domenica mattina!
Certo, a questi imbecilli del "muro della vergogna' gli piacerebbero i ponti, tanti ponti per permettere ai kamikaze di venire in Israele piu' comodamente a fare stragi.
Dalla farsa del muro siamo passati alla superfarsa del crocefisso si, crocefisso no. e per giorni interi abbiamo visto la schiena del padre del povero Sami, il ragazzo che si sente osservato da Gesu' in croce.
Vediamo solo la  schiena perche' il genitore non ha le palle per mostrare la sua faccia.
E Sami? Sami, povero, fa tenerezza perche' un ragazzone grande e grosso con lunghissimi capelli ondeggianti sulle spalle che dice di sentirsi "osservato" dalla figura, di solito minuscola, incollata a una piccola croce, deve avere dei seri problemi.
Comunque non entro nel merito anche se ritengo ridicola tutta questa storia, ne ho parlato soltanto perche' mi e' sorto spontaneo un ragionamento. 
I crocefissi nelle scuole, negli ospedali e in altri luoghi pubblici ci sono sempre stati e io chiedo
Come mai che 20 o 30 anni fa e prima  ancora non avevano mai dato fastidio?
Come mai  tutta questa supersensibilita' contro quel simbolo e' scoppiata soltanto  dopo che un musulmano lo ha preso e frullato fuori dalla finestra di un ospedale perche' sua madre ricoverata si sentiva osservata pure lei? E  lo aveva fatto togliere dalla scuola dei suoi figli perche' anch'essi, poverini, si sentivano male a guardarlo?
Come mai in duemila anni non era mai successo?
Milioni di persone insensibili, prima? 
Milioni di persone cui non fregava niente se quella minuscola figurina era appesa la' sul muro e li guardava, li guardava, mamma mia se li guardava! E loro niente, neanche una piega.
Non posso non pensare a noi ebrei che abbiamo sopportato quella vista, che a sentir  Sami e suo padre e Adel Smith, deve essere terribile, senza mai protestare, senza mai dire una parola ...anche perche' se lo avessimo fatto ci avrebbero tagliato la lingua. A noi ebrei!
E noi zitti, pazienti, a volte lo guardavamo, forse ci sentivamo solidali con lui ma non abbiamo mai protestato, mai in centinaia d'anni.
Provate a pensare cosa sarebbe successo se un ebreo avesse urlato "non lo voglio, mi osserva!" Glielo avrebbero incollato sulla fronte il crocefisso!
La cosa che pero' mi ha quasi staccato le braccia a forza di farle ricadere e' stata un'esclamazione di Piero o Pietro Sansonetti, direttore de "Gli altri", durante una trasmissione televisiva: "Gesu' era palestinese!". Ha  gridato il direttore, non si sa perche'!
Ma come, ma Sansonetti, ma perdio!
Arafat e' morto Sansonetti, se uno non obbedisce ai suoi ordini non rischia piu' di morire ammazzato. Non occorre piu' dire che Gesu' non era ebreo ma palestinese, magari colla kefia bianca e nera sulla testa!
Sansonetti, io capisco che i palestinesi hanno cambiato la storia e che voi, fedeli, avete obbedito ma sono cambiati i tempi, non c'e' piu' nemmeno Diliberto, Arafat e' morto anni fa, siate uomini liberi parbleu!
Sansonetti, Gesu' era ebreo, nato da Madre ebrea, da padre...ebreo. Alla sua nascita i palestinesi non esistevano, la palestina non esisteva, nemmeno quella dei romani. Legga i Vangeli, Sansonetti, non sara' una lettura comunista ma potrebbe imparare molte cose, tipo che all'epoca l'unico popolo nominato dai vari Luca, Marco, Matteo era quello ebraico.
 
Bene, smetto  perche' ormai ho solo dei moncherini. Alla prossima.
 
Deborah Fait

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