Riportiamo le dichiarazioni dell'On. Fiamma Nirenstein seguite dal commento di Davood Karimi, presidente dell'Associazione Rifugiati Politici Iraniani residenti in Italia.
Fiamma Nirenstein : "Presentata mozione contro repressione iraniana "
Fiamma Nirenstein
“La mozione contro la repressione iraniana che ho depositato oggi alla Camera dei Deputati ha ricossso un grande successo di adesioni bipartisan.
Il testo, che in pochi giorni ha raccolto 45 adesioni, prende spunto dal caso dello studente iraniano Mahmoud Vahidnia che, il 28 ottobre scorso, ha osato coraggiosamente affrontare l’Ayatollah Ali Khamenei nel corso di un incontro pubblico e del quale non si hanno più notizie certe dopo che pare sia stato fermato da agenti dell’intelligence.
La mozione affronta in maniera più estesa il tema della repressione del dissenso in Iran a seguito delle controverse elezioni presidenziali del 12 giugno scorso, evidenziando come, da allora, non sia ancora stata fatta chiarezza sul reale numero delle vittime negli scontri né delle persone tuttora in stato di fermo, e segnalando come siano almeno 36 le persone delle quali non si hanno più notizie. La mozione, che cercheremo di far calendarizzare al più presto, impegna il governo, oltre a cercare di fare luce sul caso del giovane Vahidnia, a farsi promotore anche in sede europea di una politica comune volta a fare chiarezza sulle continue violazioni di diritti umani in Iran”. Segue il testo e la lista delle adesioni.
Roma, 11 novembre 2009
Mozione
La Camera
premesso che
mercoledì 28 ottobre, Mahmoud Vahidnia, studente iraniano di matematica dell’Università di Sharif, ha criticato l’Ayatollah Ali Khamenei prendendo in sua presenza la parola durante il convegno annuale dei migliori studenti e professori iraniani;
Vahidnia nel suo intervento ha espresso, con grande moderazione e contegno, critiche al regime iraniano per il controllo dei mass media e per l’uso della violenza per reprimere l’opposizione politica, specie in seguito alle ultime controverse elezioni presidenziali;
la TV di stato che stava seguendo il convegno, ha interrotto la trasmissione proprio nel corso dell’intervento di Vahidnia, dando in sostanza conferma alle parole dello studente che, tra le altre cose, ha affermato di non ricordarsi di aver mai sentito sulla stampa iraniana una voce in dissenso con la leadership;
nei giorni successivi a questo episodio, alcune fonti tra cui il sito degli studenti dell’Università di Sharif, hanno riportato che, alla fine del convegno, Vahidnia è stato avvicinato da presunti agenti dell’intelligence e che da giovedì sera si troverebbe in stato di fermo. Dal quel momento non ci sono più notizie sicure su dove si trovi e quale sia stata la sorte del ragazzo;
il sito conservatore in lingua farsi “Alef” ha riportato lunedì presunte dichiarazioni di Vahidnia che smentisce il suo arresto e rassicura sulle sue condizioni di salute; “Alef” rimane tuttavia l’unica fonte a riportare questa versione;
considerato che
non è mai stato chiarito quante siano le vittime degli scontri di piazza avvenuti a seguito dei risultati delle elezioni presidenziali del 12 giugno scorso. Incerto è anche il numero delle persone tuttora detenute così come quello degli scomparsi: secondo alcune fonti non si ha ancora alcuna notizia di 36 persone, ma potrebbero essere di più;
a seguito di processi considerati farsa dalle principali organizzazioni umanitarie, lo scorso 12 ottobre è stata emessa una quarta condanna a morte nei confronti di dissidenti politici, accusati di aver preso parte a manifestazioni contrarie alla sicurezza nazionale. Secondo il gruppo “Iran Human Rights”, il numero delle esecuzioni in Iran è drammaticamente aumentato dall’inizio delle manifestazioni pro-democrazia dell’estate scorsa e il regime usa le esecuzioni per ristabilire un clima di terrore nel Paese. In base alle notizie da fonti recuperate dalla stessa organizzazione, almeno 139 persone sarebbero state impiccate in Iran dal 1° luglio al 12 ottobre 2009;
mercoledì 4 novembre, nel ricorrere del trentesimo anniversario dall’assalto all’Ambasciata americana a Teheran con la cattura dei 53 ostaggi, il movimento riformista noto come l’“Onda verde” è sceso nuovamente in piazza, annunciando di voler trasformare questa ricorrenza simbolo della repubblica islamica nell'occasione per una contro-manifestazione contro il governo. Sono stati nuovamente registrati scontri violenti tra le forze del regime e i manifestanti;
impegna il Governo:
ad operare sul piano internazionale per fare luce sul caso di Mahmoud Vahidnia, per accertare se egli sia effettivamente libero e quali siano le sue condizioni di salute, nonché ad indagare sulla sorte degli altri scomparsi;
a farsi promotore in sede europea di una politica comune volta a fare chiarezza sulle continue violazioni di diritti umani in Iran
Fiamma Nirenstein, PDL Furio Colombo, PD Rita Bernardini, Radicali-PD Souad Sbai, PDL Gianfranco Paglia, PDL Gianni Vernetti, Misto Benedetto Della Vedova, PDL Emerenzio Barbieri, PDL Giuliano Cazzola, PDL Walter Verini, PD Renato Farina, PDL Gabriella Carlucci, PDL Margherita Boniver, PDL Antonio Razzi, IDV Marco Calgaro, PD Gianni Mancuso, PDL Carmen Motta, PD Riccardo De Corato, PDL Alberto Torazzi, LNP Beatrice Lorenzin, PDL Enrico La Loggia, PDL Giuseppe Marinello, PDL Francesco Laratta, PD Giancarlo Lehner, PDL Domenico Di Virgilio, PDL Jean Leonard Touadi, PD Antonio Foti, PDL Amalia Schirru, PD Salvatore Torrisi, PDL Silvano Moffa, PDL Lucio Barani, PDL Alessandro Ruben, PDL Emanuele Fiano, PD Calogero Mannino, UDC Olga D'Antona, PD Enzo Raisi, PDL Paolo Corsini, PD Francesco Tempestini, PD Raffaello Vignali, PDL Luca Barbareschi, PDL Enrico Pianetta, PDL Francesco Nucara, Misto-Repubblicani Paola Goisis, LNP Pierangelo Ferrari, PD Angela Napoli, PDL
Davood Karimi " Ringrazio Fiamma Nirenstein e tutti i suoi colleghi per aver dato vita a questa mozione "
A nome dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia e specialmente a nome di tutti quei ragazzi e ragazze che hanno riportato orgoglio e onore al mondo intero con il sacrifico della loro vita, ringrazio anticipatamente On. Fiamma Nirenstein e tutti i suoi colleghi per aver dato vita a questa importante mozione parlamentare a favore del popolo e della sua resistenza contro uno dei più feroci regime esistenti al mondo. Lo stesso regime che allo stesso tempo che siede ai tavoli del negoziato sul suo programma nucleare militare schiaccia anche il bottone delle sue autobombe e sguinzaglia i suoi uomini kamikazze in mezzo mondo e in particolar modo in Afghanistan e in Iraq contro i militari italiani e americani. Il popolo iraniano non dimenticherà mai coloro che gli sono stati vicini nei momenti più tenebri della sua storia. Grazie ancora.
Davood Karimi, presidente Associazione Rifugiati Politici Iraniani residenti in Italia