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Quando due mamme reclamavano lo stesso figlio davanti a Re Salomone , il re identificò la vera madre proponendo di tagliare il bambino a metà. La falsa madre ne fu felice perchè questo significava che il bambino non sarebbe stato dato neppure all'altra donna. La madre vera invece rinunciò al figlio pur di salvargli la vita. Salomone prese il bimbo e lo mise tra le braccia della sua vera Mamma. Questa storia biblica mi ha fatto spesso pensare a Israele, ai suoi nemici , agli attentati, al terrore e alla guerra in corso. Mi fa pensare a Gerusalemme, la Capitale eterna di Israele, la città cui, tremila anni fa, Re Davide ha dedicato la più bella poesia d'amore mai scritta: Presso i fiumi di Babilonia sedevamo piangendo al ricordo di Sion. Là ci chiesero parole di canto coloro che ci avevano deportato. Canzoni di gioia volevano. "Cantateci i canti sacri di Sion." Come cantare i canti del Signore in terra straniera? Se ti dimentico, Gerusalemme, che mi si paralizzi la mano, che la lingua mi resti attaccata al palato se lascio cadere il tuo ricordo, se non ti pongo, Gerusalemme, al vertice di ogni mia gioia." Leggendo questi versi non si può non pensare a Gerusalemme calpestata, devastata , bestemmiata dall'odio dei suoi nemici. La Gerusalemme di Re David insanguinata da sgherri senza anima , dalla loro violenza, dal loro odio, dalla loro non-cultura. Gerusalemme bagnata col sangue dei suoi figli. Haleema Titi è madre del terrorista suicida Jihad Titi, fattosi esplodere due giorni fa a Petach Tikva. Jihad Titi voleva una strage per calmare il suo odio e la bomba che indossava ha rubato la vita di Sinai, bambina di 18 mesi, e della nonna Ruth che l'aveva portata a mangiare un gelato in un pomeriggio di sole. Haleema ha raccontato ai giornalisti che il figlio le aveva telefonato prima dell'attentato e che lei piangendo lo aveva salutato dicendo "spero che tutto vada bene". Sperava, la madre, che il "bene" fosse la morte del figlio insieme a più ebrei possibili. Ibrahim Titi , il padre, con disappunto invece ha dichiarato: "Avrei voluto che mio figlio avesse indossato una bomba nucleare, non una bomba normale, perchè così avrebbe potuto distruggere TUTTO". Re Salomone non avrebbe avuto dubbi nell'identificare il vero popolo di questa Terra e la metterebbe senza esitazioni tra le braccia degli ebrei. Il popolo che l'ha amata , agognata, curata, resa un giardino innaffiato col sudore e le lacrime del suo amore e il sangue del loro odio. Il popolo che , dopo duemila anni, e nonostante i predoni tentino ancora di distruggerla, ha voluto farla ritornare la Terra del Latte e del Miele. Deborah Fait Israele "Avremo la pace quando gli arabi ameranno i loro figli quanto odiano noi." Golda Meir |
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