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Ugo Volli
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Wishful thinking, ovvero l'arte di fare lo struzzo e nascondere la testa sotto la sabbia 11/11/2009

Avete presente gli struzzi? Quelli delle credenze popolari, voglio dire. Io non ci credo proprio, ma si dice che di fronte a un pericolo caccino la testa sotto la sabbia: non ti vedo/ non mi vedi. Non riconosco il pericolo / non mi mangerai. 
Sempre più spesso io mi sento di vivere in un mondo di struzzi, che hanno fatto della negazione della realtà un metodo di vita (o di provvisoria sopravvivenza). Un modo più sofisticato di esprimere la stessa condizione è l'inglese "wishful thinking", pensiero desiderante. Si confonde quel che è e quel che ci piacerebbe fosse e ci arrabbiamo se qualcuno ci dice che le cose stanno diversamente.
Prendiamo per esempio il caso di quello "psichiatra" dell'esercito americano, Nidal Hassan, che ha ammazzato una dozzina di persone, di cui si è molto parlato negli ultimi giorni. Be', alcuni struzzi, "Repubblica" in testa, continuano a pensare che sia colpa della guerra, ma quello era un attentatore suicida nel bel mezzo dell'esercito americano. Cercate su IC l'articolo di Molinari sulla "Stampa" di ieri, documentato come sempre: i suoi compagni di corso aveva segnalato che faceva discorsi filoterroristi, alcuni superiori si erano accorti che era un bel problema. Un gentile lettore mi ha segnalato che il Washington Post ha pubblicato la presentazione power point che Hasan fece nel giugno 2007 a una riunione del suo dipartimento nell'esercito (la trovate qui http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2009/11/09/AR2009110903618.html?wpisrc=newsletter : è impressionante, tutto chiaro, tutto evidente... se avete un po' di tempo e sapete un po' di inglese guardatela perché è una lucidissima didattica del terrorismo islamico, dalla definizione di musulmano, ai versetti del Corano che comandano la Jihad, a quelli antisemiti (con il solo pudore di non spiegare chi sono le "scimmie" che si ordina di ammazzare) fino alla conclusione in perfetto stile Hamas: "noi amiamo la morte più di quanto voi amiate la vita". Sono passati due anni e mezzo dall'autodenuncia di Hassan Fino alla strage. Credete che qualcuno abbia fatto qualcosa? Assolutamente no: la politica dello struzzo. Se non lo provochiamo... se lo trattiamo educatamente... Nel bel mezzo dell'esercito americano, non fra gli amministratori locali della Toscana....
E lo struzzo continua a mettere la testa contro la sabbia, sempre più a fondo. Cito dall'articolo di Molinari: "La preoccupazione dei comandi militari si concentra in questo momento sull’evitare che l’eventuale legame fra Hasan e i jihadisti possa portare ad episodi di intolleranza contro i 3557 soldati di fede musulmana, molti dei quali servono in Iraq e Afghanistan, che fanno parte di un esercito di oltre 1,4 milioni di volontari. «Non bisogna lasciarsi prendere dal vortice delle speculazioni sulla fede di Hasan» ammonisce George Casey, capo di Stato Maggiore dell’Esercito, parlando all’unisono con Janet Napolitano, il ministro della Sicurezza Interna che durante una sosta negli Emirati Arabi Uniti ha parlato di «rischi di atti di razzismo contro i cittadini americani di fede musulmana»."
In Italia, in Eurabia è anche peggio: se qualcuno osa mettere in guardia contro i pericoli dell'Islam, come Geert Willers, viene messo sotto processo, fermato alle frontiere, discriminato in tutti i modi. Perché lo struzzo, o il pensatore desiderante, non sopporta chi gli ricorda la realtà, odia molto di più chi gli dice che ci sono dei nemici che i nemici stessi (anzi quelli li capisce e li ama).

Ugo Volli 


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