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Non sono d'accordo con Stabile 10/11/2009
------Messaggio inoltrato
Da: Segre Fast Web <segreamar@t>
Data: Mon, 09 Nov 2009 18:04:01 +0100
A: "rubrica.lettere@repubblica.it" <rubrica.lettere@repubblica.it>
Conversazione: Per Alberto Stabile cc al direttore Ezio Mauro
Oggetto: Per Alberto Stabile cc al direttore Ezio Mauro

Egregio signor Stabile, le parole del suo articolo odierno sulle reazioni
dei cittadini israeliani in caso di pericolo non sono condivisibili. Mi
permetta di spiegarle la ragione.
E' innanzitutto grave il suo parlare di "pigrizia" e di "assuefazione" dei
cittadini israeliani, che non reagirebbero con sufficiente "reattività" agli
allarmi bellici.
No, non ci siamo davvero. Certamente lei deve aver letto dei traumi che
molti, giovani e meno giovani, cittadini di Sderot e dintorni, si porteranno
dietro per tutta la vita. Perché lei non ne parla, e preferisce soffermarsi
su un'asserita "pigrizia" che proprio non esiste?
Lo stesso confondere le reazioni dei cittadini in tempo di esercitazioni da
quelle in tempo di guerra (ed io ho visto personalmente come si comportano i
cittadini di Israele in tempo di guerra) è un metodo non corretto di
esprimere una realtà, purtroppo tragicamente diversa in Israele.
Di nuovo stravolge la realtà oggettiva la sua affermazione che "il 90 per
cento delle vittime civili israeliane (43) durante la seconda guerra del
Libano, combattuta per 34 giorni tra luglio e agosto del 2006, e
dell´Operazione Piombo fuso (3) contro le milizie di Hamas a Gaza (tra la
fine di dicembre del 2008 e metà gennaio del 2009), sono state colpite
mentre si trovavano all´aperto, lontano da edifici e, a maggior ragione, dai
rifugi". Eppure lei ben conosce la realtà della vita degli israeliani. Pensa
forse che i civili possano stare, per lungo tempo, in trincea? Pensa forse
che, spostandosi nel Paese, possano avere a disposizione dei rifugi
raggiungibili nel giro di 15-20 secondi?
Vede, signor Stabile, lo Stato deve reagire affrontando la realtà della
situazione. Questa dimostra che i palestinesi non si fanno scrupolo a
lanciare razzi sulla popolazione civile. Il tempo per reagire è brevissimo.
Un primo rimedio immediato è stato quello di ricorrere alle sirene, vecchio
metodo escogitato dall'uomo in caso di pericolo. Oggi, grazie alle
tecnologie, si possono mettere a punto metodi molto più efficaci, ed è ciò
che i governanti israeliani stanno facendo; come un buon governante deve
fare. E se poi non ci sono rifugi ovunque a disposizione di tutti, è solo
perchè questo è umanamente impossibile. Perché non ha scritto questa verità?
Saluti

Emanuel Segre Amar

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