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------Messaggio inoltrato Da: Segre Fast Web <segreamar@t> Data: Mon, 09 Nov 2009 18:04:01 +0100 A: "rubrica.lettere@repubblica.it" <rubrica.lettere@repubblica.it> Conversazione: Per Alberto Stabile cc al direttore Ezio Mauro Oggetto: Per Alberto Stabile cc al direttore Ezio Mauro Egregio signor Stabile, le parole del suo articolo odierno sulle reazioni dei cittadini israeliani in caso di pericolo non sono condivisibili. Mi permetta di spiegarle la ragione. E' innanzitutto grave il suo parlare di "pigrizia" e di "assuefazione" dei cittadini israeliani, che non reagirebbero con sufficiente "reattività" agli allarmi bellici. No, non ci siamo davvero. Certamente lei deve aver letto dei traumi che molti, giovani e meno giovani, cittadini di Sderot e dintorni, si porteranno dietro per tutta la vita. Perché lei non ne parla, e preferisce soffermarsi su un'asserita "pigrizia" che proprio non esiste? Lo stesso confondere le reazioni dei cittadini in tempo di esercitazioni da quelle in tempo di guerra (ed io ho visto personalmente come si comportano i cittadini di Israele in tempo di guerra) è un metodo non corretto di esprimere una realtà, purtroppo tragicamente diversa in Israele. Di nuovo stravolge la realtà oggettiva la sua affermazione che "il 90 per cento delle vittime civili israeliane (43) durante la seconda guerra del Libano, combattuta per 34 giorni tra luglio e agosto del 2006, e dell´Operazione Piombo fuso (3) contro le milizie di Hamas a Gaza (tra la fine di dicembre del 2008 e metà gennaio del 2009), sono state colpite mentre si trovavano all´aperto, lontano da edifici e, a maggior ragione, dai rifugi". Eppure lei ben conosce la realtà della vita degli israeliani. Pensa forse che i civili possano stare, per lungo tempo, in trincea? Pensa forse che, spostandosi nel Paese, possano avere a disposizione dei rifugi raggiungibili nel giro di 15-20 secondi? Vede, signor Stabile, lo Stato deve reagire affrontando la realtà della situazione. Questa dimostra che i palestinesi non si fanno scrupolo a lanciare razzi sulla popolazione civile. Il tempo per reagire è brevissimo. Un primo rimedio immediato è stato quello di ricorrere alle sirene, vecchio metodo escogitato dall'uomo in caso di pericolo. Oggi, grazie alle tecnologie, si possono mettere a punto metodi molto più efficaci, ed è ciò che i governanti israeliani stanno facendo; come un buon governante deve fare. E se poi non ci sono rifugi ovunque a disposizione di tutti, è solo perchè questo è umanamente impossibile. Perché non ha scritto questa verità? Saluti Emanuel Segre Amar |
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