Abu Mazen : ' Mi si nota di più se vado o se non vado alle elezioni? ' 10/11/2009
Ma si dimette? Non si dimette? Non si ricandida? Oppure sì, si ricandida? Scioglie, non scioglie? Resta? Se ne va? Che dubbi amletici! Sto parlando, naturalmente di quel titanico personaggio del pensiero e dell'azione, quello straordinario signor nessuno che si chiama Abu Mazen e della sua presidenza dell'Autorità Palestinese. Ha convocato le elezioni presidenziali per gennaio, ma forse non si presenta, ha detto che non ne ha più voglia e forse spacca anche il giocattolo, scioglie l'AP, così, perché si è stufato. Della serie di quel personaggio di un film di Nanni Moretti che chiedeva: "Mi si nota di più se ci vado o o se non ci vado?" Quella però era una festa. Qui stiamo parlando di un tale che dovrebbe guidare una nazione fuori dalla guerra, in direzione di uno stato civile e in pace coi suoi nemici. E che usa la sua candidatura (o il caos che seguirebbe a delle elezioni a vuoto) per una mossa da suk: se non mi date il tappeto al prezzo che voglio io me ne vado, non mi interessa più, arrangiatevi: bel modo di fare politica internazionale, soprattutto per i poveri occidentali che lo prendono sul serio. E grande leader, naturalmente. Ma c'è di peggio. Perché accanto alla minaccia non proprio terribile di Abu Mazen di non comprare il tappeto e non fare più il presidente, c'è chi agita il ricatto della "violenza", che da quelle parti vuol dire una nuova ondata di attentati. L'ha fatto l'altro giorno Assad, l'ha ripetuto il reuccio di Giordania, parlando di "Israele che gioca col fuoco". Ma ora si espone direttamente il signor nessuno, attraverso qualcuno dei suoi famigli. Leggete per esempio questo brano di un articolo del solito tifoso palestinese UdG sull'Unità: "Il rischio di una nuova ondata di violenze, se gli Stati Uniti non riusciranno a rilanciare il processo di pace israelo-palestinese, è reale. Questo è l'avvertimento di Nabil Abu Rudeina, portavoce del presidente dell'Anp. «La violenza - aggiunge Rudeina - riempirà il vuoto lasciato dal fallimento degli sforzi per rilanciare il processo di pace se l'amministrazione americana non si impegnerà a esercitare pressioni sul governo israeliano». «Se I' America - ha continuato - si mostrerà incapace di svolgere il ruolo che le compete, allora gli Usa e Israele saranno ritenuti responsabili delle conseguenze disastrose che ci saranno». Chi ha orecchie per intendere, intenda: o mi date il tappeto al prezzo che voglio io, oppure brucio il negozio a voi e faccio saltare anche la macchina della polizia che si sforza di mediare. Purtroppo il gioco si fa molto, ma molto più pesante degli amletici dubbi del signor nessuno. E naturalmente i pacifisti, quelli come UdG pendono dalle labbra del signor nessuno e assentono gravemente: poverini, dovranno ricorrere alla violenza... loro malgrado, naturalmente. Speriamo di no, ma all'orizzonte si profilano nuovi lutti e nuove sofferenze.