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Ugo Volli
Cartoline
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Ecco gli stati del mondo, impariamo a conoscerli 07/11/2009

Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

" Ecco gli stati del mondo, impariamo a conoscerli "

La cartolina di oggi è fatta di quattro elenchi di stati. Sono tutti gli stati del mondo, divisi in quattro gruppi. Guardateli con attenzionei:

Gruppo A
Afghanistan, Albania, Algeria, Angola, Antigua and Barbuda, Argentina, Armenia, Azerbaijan, Bahamas, Bahrain, Bangladesh, Barbados, Belarus, Belize, Benin, Bolivia, Bosnia and Herzegovina, Botswana, Brazil, Brunei Darussalam, Cambodia, Central African Republic, Chad, Chile, China, Comoros, Congo, Cuba, Cyprus, Democratic People's Republic of Korea, Democratic Republic of the Congo, Djibouti, Dominica, Dominican Republic, Ecuador, Egypt, El Salvador, Eritrea, Gabon, Gambia, Ghana, Grenada, Guatemala, Guinea, Guinea-Bissau, Guyana, Haiti, India, Indonesia, Iran, Iraq, Ireland, Jamaica, Jordan, Kazakhstan, Kuwait, Lao People's Democratic Republic, Lebanon, Lesotho, Libya, Malawi, Malaysia, Maldives, Mali, Malta, Mauritania, Mauritius, Mexico, Mongolia, Morocco, Mozambique, Myanmar, Namibia, Nepal, Nicaragua, Niger, Nigeria, Oman, Pakistan, Paraguay, Peru, Philippines, Portugal, Qatar, Saint Lucia, Saint Vincent and the Grenadines, Saudi Arabia, Senegal, Serbia, Sierra Leone, Singapore, Slovenia, Solomon Islands, Somalia, South Africa, Sri Lanka, Sudan, Suriname, Switzerland, Syria, Tajikistan, Thailand, Timor-Leste, Trinidad and Tobago, Tunisia, Turkey, United Arab Emirates, United Republic of Tanzania, Uzbekistan, Venezuela, Viet Nam, Yemen, Zambia, Zimbabwe.

Gruppo B
Australia, Canada, Czech Republic, Germany, Hungary, Israel, Italy, Marshall Islands, Micronesia (Federated States of), Nauru, Netherlands, Palau, Panama, Poland, Slovakia, The former Yugoslav Republic of Macedonia, Ukraine, United States.

Gruppo C
Andorra, Austria, Belgium, Bulgaria, Burkina Faso, Burundi, Cameroon, Colombia, Costa Rica, Croatia, Denmark, Estonia, Ethiopia, Fiji, Finland, France, Georgia, Greece, Iceland, Japan, Kenya, Latvia, Liberia, Liechtenstein, Lithuania, Luxembourg, Monaco, Montenegro, New Zealand, Norway, Papua New Guinea, Republic of Korea, Republic of Moldova, Romania, Russian Federation, Samoa, San Marino, Spain, Swaziland, Sweden, Tonga, Uganda, United Kingdom, Uruguay.

Gruppo D
Bhutan, Cape Verde, Côte d'Ivoire, Equatorial Guinea, Honduras, Kiribati, Kyrgyzstan, Madagascar, Rwanda, Saint Kitts and Nevis, Sao Tome and Principe, Seychelles, Togo, Turkmenistan, Tuvalu, Vanuatu.

Non preoccupatevi, non è un test di geografia, è un ritratto della situazione politica internazionale in cui ci troviamo. Si tratta dell'atteggiamento che gli stati del mondo hanno tenuto nei confronti della mozione araba che decideva di trasmettere il rapporto Goldstone al concilio di sicurezza delle Nazioni Uniti, perché sanzionasse Israele.

L'ultimo gruppo riunisce i 17 stati assenti al voto. Diciamo che non contano e non gli importava di partecipare a questa decisione.Assenteisti o piuttosto irrilevanti.

Il gruppo B riunisce i 18 stati contrari: Israele, naturalmente; gli Stati uniti, per fortuna, l'Italia (grazie ministro Frattini, pensate se ci fosse stato D'Alema), la Germania, il Canada, l'Australia, l'Ungheria, la Polonia, l'Olanda, I Cechi e gli Slovacchi: un gruppo molto piccolo, in realtà: meno del dieci per cento della popolazione mondiale. Quelli che in questo momento si sentono responsabili per l'esistenza dello Stato di Israele e ancora capiscono che la guerra al terrorismo è in corso.

Il gruppo C mette assieme 44 astenuti, che non si sentono pienamente dalla parte delle "lotte per la liberazione dei popoli" o dell'Organizzazione della Conferenza Islamica, se vogliamo essere più chiari, ma non vogliono nemmeno schierarvisi apertamente contro: la maggior parte dell'Europa (Gran Bretagna, Francia, Grecia, Svezia, Norvegia, Austria, Belgio, Spagna, Georgia ecc.) più qualche stato che ha deciso di associarsi. L'esempio più rilevante è la Russia, ma c'è anche l'Uruguay, il Giappone e la Nuova Zelanda.

Il gruppo A sono i 114 stati che hanno approvato la mozione, di gran lunga la maggioranza assoluta dell'assemblea, ma anche della popolazione del mondo: tutti i paesi arabi e musulmani, tutti i paesi comunisti e simili, ma anche India e Cina, Brasile e Cile, Messico e Perù, Armenia e Azerbaigian per una volta uniti,  qualche paese europeo come la Svizzera, l'Irlanda, il Portogallo, Malta e Cipro.

Se questi sono gli schieramenti – e purtroppo lo sono, la mappa strategica che ne esce è terrificante. Di fronte alla voglia di infliggere un'umiliazione a Israele si annullano le distinzioni fra gli stati in lotta fra di loro (per esempio l'India si schiera con Pakistan e Cina, l'Armenia con la Turchia e l'Azerbaigian, Cipro ancora con la Turchia). Se vi immaginate un mappamondo, vedete nell'azzurro degli occidentali il Nord dell'America fino al confine messicano, il continente australiano e qualche macchia in Europa; nel verde degli islamici e amici quasi tutta l'Asia, l'Africa, il Sudamerica con delle macchie anche in Europa; nel bianco degli astenuti buona parte dell'Europa, inclusa la Russia con qualche macchia qua e là. Il mondo è già dominato sulla carta da uno schieramento comunista-terzomondista-islamista. Resistere sarà dura, molto dura; ma purtroppo in questa astronave dove viaggiamo tutti si sono dimenticati di indicare le uscite di sicurezza

Ugo Volli


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