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Realisti sì, ma non pessimisti 06/11/2009

Dall'articolo di Mordechai Kedar:

"È inutile fondare uno stato palestinese barcollante, che non riuscirà a reggersi in piedi, come tanti altri Paesi arabi nati dall’allucinazione nazionalista importata dall’Europa. Sulle rovine dell’Autorità Palestinese, che non è mai stato un vero focolare nazionale, occorre invece costituire una “Unione degli Emirati Palestinesi”. Così ogni città palestinese in Giudea e Samaria sarà una specie d’emirato o città stato basati sulle tribù o i clan locali. Israele invece conserverà e controllerà le campagne e i villaggi cisgiordani poco popolati, evitando in questo modo che le colline (strategiche, n.d.t.) della Giudea e della Samaria diventino le “Alture degli Hezbollah”. La creazione di questi “emirati” non risolverà il problema della legittimazione dello Stato d’Israele agli occhi degli Arabi e dei mussulmani, tuttavia, placando la tensione nell’area tra il Mediterraneo e il fiume Giordano si allontanerà il fiammifero dalla polveriera chiamata Medio Oriente e le pressioni su Israele da parte degli Stati Uniti e dell’Europa si attenueranno.

 La maggior parte degli stati Arabi e islamici è arretrata, soprattutto a causa dei conflitti infiniti tra le tribù, le fazioni, le etnie e i vari popoli che li compongono. La soluzione basata sui clan tribali, che si ottiene smantellando gli stati instabili e trasformandoli in nuclei sociali omogenei, è l’unica via d’uscita anche per Paesi come l’Afghanistan, il Pakistan, l’Iraq, il Sudan, lo Yemen e ogni stato arabo fallimentare creato dal colonialismo, che il mondo tenta senza giustificazione e senza successo di mantenere in vita, ammesso che sia mai vissuto veramente.

Infatti, Stati di stampo tribale come quelli del Golfo Persico sono gli unici capaci di esistere e funzionare legittimamente nella realtà araba e islamica. La prova recente di ciò sono le milizie degli emirati, sorte nella regione di Al Nabar, nell’ovest dell’Iraq (un territorio doppio rispetto a quello d’Israele), che sono riuscite ad eliminare nelle loro aree il terrorismo di Al-Qaida, dopo che gli eserciti degli Stati Uniti e dell’Iraq hanno fallito in questa missione.

Quante migliaia di soldati americani ed europei dovranno ancora morire sulle terre dell’Islam, finché ci si renderà conto che in quelle realtà il sistema tribale tradizionale è più forte ed efficace d’ogni modello politico moderno (che funziona solo in Occidente, n.d.t.)? "

Finalmente qualcuno che ha capito praticamente tutto, mi aggiungo a questa proposta.

Solo una domanda:

 e cosa ne pensano i cristiani, preti, ong,ecc..., che vivono sul territorio, nonchè i loro alleati ? (senza dire chi è o chi sia )

Se parte di Gerusalemme NON fosse anche parte delle proprietà d'oltremare del Vaticano, la proposta sarebbe piu che ottima, anzi eccezionalmente FANTASTICA ed Unica, in quanto NON c'è altra via di uscita secondo me.

Qui casca " l'asino " ............ PURTROPPO!, siamo proprio "sfortunati".


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