Anna Frank? Non è mai esistita e il suo Diario è solo un pamphlet di propaganda sionista 06/11/2009
Cari amici, forse l'avete letto sui giornali: Hezbullah, in particolare il suo Comitato per il boicottaggio dei beni sionisti in Libano, ha fortemente protestato per la diffusione in Libano della nuova traduzione di un pamphlet filosionista chiamato "Il diario di Anna Frank". Ha anche denunciato i suoi diffusori sulla base della legge che proibisce la normalizzazione con Israele. Non meravigliatevi. Innanzitutto prendete atto che, per via del suo stesso nome, Hezbullah, il partito di Dio, è per definizione onnisciente, onnipotente e soprattutto buono. Quindi accettate. L'islam è l'accettazione del giogo divino senza discutere, no? Ma poi cercate anche di capire. E' chiaro che si tratta di un pamphlet di propaganda sionista. La verità è che questa Anna Frank non è mai esistita, come non è mai esistita la Shoà, questo ce lo assicura il grande presidente islamico Ahmadinejad. Ma anche se fosse esistita, sarebbe stata un'agente dell'entità sionista incaricata di conquistare l'Olanda per gli scopi criminali che sappiamo, in particolare per cacciarvi gli autentici proprietari palestinesi, che sono lì da sempre. Infatti i musulmani stanno tornando in Olanda e, se il Cielo vorrà, vi saranno presto maggioranza. Così potranno imporre la shaaria a quegli smidollati che ci abitano ora. Sembra che gli ebrei abbiano costruito anche lì dei muri dell'apartheid, detti dighe, e che abbiano provato a rivendicare la proprietà di quel territorio – come per la Palestina vera, quella abitata dai Palestinesi e sempre islamica da 57 mila anni fa - vantando la falsa antichità del loro insediamento, per esempio parlando di un certo Spinoza, anche lui inesistente, che sarebbe vissuto lì in antico, fabbricando lenti e scrivendo libri. E' evidente la falsità di questa leggenda: come poteva scrivere libri se non aveva gli occhiali e doveva fabbricarseli? I sionisti sono ingannatori, fabbricano storie tutto il tempo, parlando del tempio di Gerusalemme, che invece è la Moschea di Al Aqsa, di Spinoza e anche di Anna Frank. Torniamo dunque a questa Frank, inesistente agente dell'entità sionista (giù nel '44, anche loro prima di esistere, avevano agenti dappertutto): sono in grado di rivelarvi che il suo piano fu stroncato dall'intervento del grande leader del popolo arabo Amin al Husseini, gran muftì di Gerusalemme e capo spirituale dei mussulmani palestinesi, che lo fece conoscere al suo amico Adolph Hitler il quale provvide in merito come sapeva fare lui. Tutto chiaro, ora? Avete capito perché Hezbullah non vuole che si diffonda in Libano questa falsificazione storica prodotta a Parigi (sempre cosmopoliti, gli ebrei)? Che i libanesi leggano piuttosto roba sana come "Mein Kampf" o "I protocolli dei savi di Sion", magari nell'edizione preparata dall'Autorità Palestinese. Così, invece di occuparsi di cose inesistenti come la Shoà, potranno essere educati a combattere i piani sionisti per impadronirsi del mondo e seguire l'illuminato Partito di Dio.