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Terroristi o criminali 05/11/2009

da vostro accanito lettore non mi è sfuggita la caduta che la vostra testata ha avuto sul caso del terrorista yaakov teitel.

so che vi è stato già scritto in proposito e correttamente avete pubblicato la lettera e ammesso l'errore, però vorrei tornarci per sottolineare alcune cose. non si può liquidare la cosa come una dimenticanza, un piccolo errore. l'intero commento della vicenda trovato su I.C. è assolutamente scorretto.

innanzitutto nell'introduzione dell'articolo si premette che si tratta di una questione di cronaca nera, di un serial killer, e che si pubblica l'articolo solo per completezza di informazione. la mia domanda è la seguente: se un uomo che accecato dall'odio e da ideologie violente e razziste massacra altre persone per la loro religione o razza non è un terrorista nel senso più limpido e chiaro del termine? se un palestinese che odia gli ebrei, anzi no, uni siriano o un egiziano venuto apposta da damasco o dal cairo spara nella folla e uccide ebrei a caso perchè cnvinto che profanino quella terra voi parlate di serial killer o di terrorista? è paradossale che proprio I.C. che da sempre pretende che i terroristi siano chiamati con il proprio nome (e non militanti, miliziani, militari o militelli) poi chiami serial killer un chiaro terrorista e affermi che i suoi atti non sono terroristi e non vanno discussi e capiti alla luce di un'ideologia delirante e violenta ma vadano ascritti solo a lui e a una sua personale ossessione dovuta a una qualche patologia.

l'impressione che se ne trae è che a volte la correttezza dell'informazione non sia che un'arma da usare contro i propri nemici ma possa essere tralasciata quando si tratta degli amici.

via e-mail

C'è del vero in quanto scrive questo nostro lettore, ma come sempre è la comprensione dell'insieme che conta. IC voleva dire, citando la parola killer, che in Israele il crimine viene perseguito, non ha importanza verso chi si dirige. Non è possibile, in poche righe, ripetere quello che scriviamo spesso. In Israele, chi uccide, è un criminale, sia che la vittima sia il premier oppure un palestinese. Quel Teitel non è molto diverso da Amir, l'assassino di Rabin, ma entrambi avranno lo stesso destino. Vorremmo chiedere al nostro lettore se si indigna in ugual misura quando i terroristi vengono liberati da Israele sotto ricatto, come accadde per riavere i corpi di Goldenwasser e Regev. i due soldati rapiti e uccisi, e per il video che testimonia Gilad Shalit ancora in vita. Il pluriomicida Khuntar è stato accolto dall'assembra dell'Anp a Betlemme come un eroe, il più applaudito. Eppure è un terrorista, massacratore di bambini israeliani. Israele cattura gli asssassini e li condanna, l' Anp (Abu Mazen !!) li fa liberare e li applaude.
Ecco la differenza, ci auguriamo che anche lei la valuti.
IC redazione


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