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De Magistris, dal tribunale al parlamento europeo 02/11/2009

E-mail inviata all'On.Luigi De Magistris dopo il suo articolo sull'Unità di ieri:

Egregio Onorevole,
apprendo, dalla lettura del suo articolo, che lei, nel Parlamento europeo,
fa parte della delegazione estera che si occupa del medio oriente.
Ma dalle sue parole mi rendo pure conto che lei, fino a pochi mesi fa
impegnato nelle aule dei tribunali, non deve avere ancora perfettamente
chiara quella che è la realtà di quell'area geografica dilaniata da tanti
conflitti.
Dico questo dopo aver letto: "Non può esserci stabilità nell¹intero medio
oriente ­ Iran, Iraq ed Afghanistan compresi - se non si riconosce ai
palestinesi il loro sacrosanto diritto ad avere un proprio Stato". Vede,
onorevole, i problemi che dilaniano l'Iran, dal giorno della salita al
potere di Khomeini, come quelli che ci sono in Iraq, sconvolto dalla
spaventosa dittatura di Saddam Hussein, o in Afghanistan, dove non esiste
libertà alcuna, per nessuno, da lunghissimi anni, nulla hanno a che vedere
col conflitto palestinese. Se lei li mette insieme, mi consenta, commette un
gravissimo errore di politica internazionale. Ed inoltre sappia che i
governanti israeliani sono i primi ad essere convinti del "sacrosanto
diritto" dei palestinesi ad avere un loro stato. Purtroppo non lo sono
altrettanto i palestinesi circa l'identico, sacrosanto diritto degli ebrei.
Convengo poi con lei che in Palestina (ma non dica, come fa lei, "in
Cisgiordania, e a Gaza in particolare": infatti Gaza non fa parte della
Cisgiordania) bisogna "salvaguardare i diritti umani"; ma è davvero sicuro
che, se questo non avviene, le colpe siano davvero di Israele? Lei abilmente
non lo dice, ma lo fa credere ai suoi lettori.
E ancora convengo con lei che "bisogna far cessare l'odio e accrescere il
rispetto, la pace e l'amore tra i due popoli"; ma le chiedo: ha mai visto
quello che trasmettono, ogni giorno, le televisioni palestinesi, di Fatah
come di Hamas? O ha mai letto le parole dei loro capi politici?
Evidentemente no, altrimenti non potrebbe scrivere quello che ha scritto.
Ha ragione a preoccuparsi di "scongiurare l'ulteriore morte di bambini e
cittadini innocenti", ma avrei voluto leggere, scritto da lei, "delle due
popolazioni in guerra". I traumi dei civili, bambini compresi, che vivono a
Sderot e dintorni, non sono da meno di quelli dei cittadini di Gaza.
Onorevole, io sono pronto ad illustrarle tante verità che, evidentemente,
non le sono mai state chiarite dalle sue letture e dalle sue conversazioni,
se me ne vorrà dare l'occasione. Sono perfino pronto ad accompagnarla in
quelle terre dove non potrà non rendersi conto di persona che la realtà è
molto più complessa di quella che lei descrive. Addirittura, si
tranquillizzi, cibo e medicine sono abbondanti, ma se non sono a tutti
distribuiti, non è per le ragioni che lei crede.
Prima di potersi esprimere o, ancor più, occupare, con incarichi pubblici,
di un problema, qualsiasi esso sia, bisogna avere una conoscenza completa
dei fatti. Come uomo di diritto non potrà non essere d'accordo con me.
Infine, mi permetta ancora un'osservazione ulteriore: con "il leader libico
Gheddafi", da lei considerato "dittatorello", ma che sarebbe meglio definire
dittatore, i primi a immaginare quegli accordi, poi siglati da Berlusconi,
che lei oggi condanna (e li condanno anch'io), sono proprio stati Prodi e
D'Alema, che certo non le devono essere tanto indigesti come Berlusconi. Ma
questo lei, non potendo ignorarlo, lo ha volutamente dimenticato. Le sembra
corretta questa dimenticanza?
Distinti saluti

Emanuel Segre Amar





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