Cari amici di IC,
ultimamente ho letto in questa rubrica lettere invocanti l'applicazione della c.d. legge Mancino, nello specifico per via del negazionismo di quel tizio "ricercatore" (forse alla ricerca di qualche grammo di materia grigia) e, in altro contesto, giudizi positivi, almeno in potenza, sull'operato della Lega.
Andando alla sostanza, c'è da rilevare che il c.d. decreto-legge Mancino, che inasprì le pene previste dalla legge 654/1975, ha subito un colpo sul finire della legislatura 2001-2006 proprio ad opera di lorsignori. La disposizione che ci interessa, come modificata nel 1993, prevedeva infatti la reclusione fino a tre anni per chiunque diffondesse in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o l’odio razziale o etnico, ovvero incitasse a commettere o commettesse atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. La legge n. 85 del 2006, voluta dalla Lega, (iniziativa On. Lussana) per stretti motivi di bottega, ha dimezzato la pena della reclusione (ora prevista fino ad un anno e sei mesi) ed ha introdotto la pena alternativa della multa fino a 6.000 euro; in più, ora non basta la diffusione delle idee (fattispecie molto ampia, nella quale ricade qualsiasi forma di espressione), ma occorre propagandarle; non basta l’incitamento, ma occorre l’istigazione. Insomma, che piaccia o meno, hanno scientificamente indebolito l'efficacia repressiva di questa norma.
Saluti,
LPifferi
Caro amico, ma anche così uno straccio di legge c'è, però nessuno vi ricorre. mentre invece sarebbe opportuno.
IC redazione