Lo attendevamo al varco, e, come previsto, dopo 29 numeri, il FATTO QUOTIDIANO, scrive come vede la questione mediorientale. Lo fa oggi, 25/10/2009, a pag. 13, con un articolo di Roberta Zunini dal titolo " Gerusalemme si prepara alla terza intifada ". Un titolo che perlatro non rispecchia il contenuto, e che definire sbilanciato è niente. La cronista descrive la situazione con toni in linea con il MANIFESTO e l'UNITA', una fotocopia delle corrispondenze di Eric Salerno sul MESSAGGERO, e simile a certe cronache di AVVENIRE o FAMIGLIA CRISTIANA. Insomma, nel più puro stile catto-comunista del quale il nostro paese mai si libererà.
Descrive i giovani palestinesi che lanciano pietre contro i soldati israeliani, con un'ansia più che partecipe, il "muro" non è quello strumento che ha bloccato l'entrata dei terroristi, ma un'idea dei cattivi israeliani per far perdere tempo ai palestinesi. Ripete poi le solite menzogne sulla spianata delle moschee, avendo cura di citare a supporto le opinioni di B'Tselem, sempre in prima fila quando c'è da diffamare Israele. Come sempre la parola "umiliazione" è spesa a piene mani, persino quando i palestinesi devono mostrare un documento di identità si sentono umiliati.
Ci dispiace non poter far leggere l'intero pezzo ai nostri lettori, non essendoci ancora abbonati al giornale, finora soltanto un insieme di pagine anti-Berlusconi. Adesso c'è anche la polica estera, la seguiremo con attenzione.
Complimenti a Marco Travaglio, che ha dimenticato il suo passato di giornalista esperto di storia mediorientale, quando, accanto a Montanelli, conosceva e scriveva sulla storia di Israele in ben altri termini.
E complimenti soprattutto a Furio Colombo, magna pars del nuovo quotidiano, che tra non molto si chiederà affranto come mai i lettori del FATTO, che lui pure ha contribuito a creare, siano così anti-israeliani, la stessa scena che interpretava durante gli anni passati all'UNITA'. E bravo Colombo, va detto che la parte gli riesce proprio bene, perchè non intacca la sua reputazione di "amico d'Israele" e nello stesso tempo lo fa sentire a proprio agio fra gli odiatori. Che camaleonte ! Come tutti i veri attori, può interpretare qualsiasi parte, entrarvi e uscirne, senza mai compromettersi. Chapeau !
da sin. Marco Travaglio, Furio Colombo
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