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Il Manifesto Rassegna Stampa
24.10.2009 Il quotidiano comunista scopre le manovre in Sardegna e strilla
mentre va apprezzata la collaborazione italo-israeliana

Testata: Il Manifesto
Data: 24 ottobre 2009
Pagina: 0
Autore: Costantino Cossu
Titolo: «War game di Tel Aviv in Sardegna in vista dell'attacco a Teheran»

Abbiamo letto quasi con piacere l'articolo di Costantino Cossu sul MANIFESTO di oggi, 24/10/2009, a pag.8, dal titolo "  War game di Tel Aviv in Sardegna in vista dell'attacco a Teheran ". A parte il solito scambio di città, la confusione geografica del MANIFESTO è tale che tira in ballo la capitale iraniana, come se i siti atomici fossero anche lì, per il resto ricordiamo agli smemorati trinariciuti che la capitale di Israele è Gerusalemme non Tel Aviv. Dicevamo che è stato un piacere leggerlo, perchè, a parte il ritardo della notizia, uscita nei giorni scorsi su molti giornali,  il pezzo riporta chiaramente come un paese si esercita in vista di un probabile pericolo. Che poi lo faccia con la collaborazione italiana, e Cossu lo racconta con dovizia, non può che farci piacere. Non al MANIFESTO, ma questo lo si sa. Tralasciamo alcune frasi particolarmente ostili a Israele che si difende, ma questa è la solita minestra del quotidiano comunista.

 manca Ahmadinejad

La Sardegna come piattaforma per le guerre prossime venture dello Stato di Israele. Dal 5 al 16 ottobre, nella base dell’aviazione militare di Decimomannu, a una ventina di chilometri a nord di Cagliari, Tornado italiani e F16 con la stella di Davide (il 107° squadrone Knights Orange e il 69° Hammer) si sono addestrati insieme in una simulazione di combattimento a lungo raggio, esattamente quanto gli aerei di Gerusalemme dovrebbe fare se il governo Natnyahu lanciasse un attacco preventivo contro l’Iran. «Aquila dell’Anatolia» (questo il nome in codice dell’esercitazione) avrebbe dovuto tenersi in Turchia, nella base di Konya, dal 12 al 23 ottobre, nel quadro di un programma di operazioni di addestramento che dal 2001 la Turchia effettua con le forze della Nato. Ma poiché insiemeai caccia dell’Alleanza atlantica avrebbero dovuto volare quelli israeliani, il governo turco ha detto no e l’esercitazione è stata annullata. La stampa israeliana ha messo in relazione la decisione del governo di Ankara con l’operazione «Piombo fuso» a Gaza, alla quale i caccia israeliani hanno partecipato seminando morte e distruzione. Quanto alle esercitazioni a Decimomannu non è la prima volta che gli F16 di Gerusalemme si addestrano in Sardegna. Lo fanno regolarmente dal 2003. Nel 2006, prima di unamanovra aerea della Nato allargata ad altri paesi, la Svezia, saputo della presenza dei caccia con la stella di Davide, aveva annullato la sua partecipazione facendo notare che gli squadroni aerei israeliani sono gli stessi impegnati dal governo di Tel Aviv nella guerra contro i palestinesi. D’altra parte, la collaborazione tra Nato e Israele da una parte e Israele e forze armate italiane dall’altra non è certo unmistero. Dall’aprile del 2001 esiste un accordo di collaborazione e di integrazione militare tra Alleanza atlantica e Israele. Nel giugno del 2003 è stato stipulato un memorandum d’intesa tra Roma e Tel Aviv per la collaborazione nel settore militare e della difesa (importazione, esportazione e transito di materiali bellici, organizzazione delle forze armate e addestramento), che è stato ratificato dal parlamento il 17 maggio del 2005. Per non parlare della collaborazione tra l’americana Boeing e l’italiana Alenia per la fornitura a Israele delle tecnologie necessarie a convertire «normali bombe» in «bombe intelligenti». Rispetto a questo quadro, oggi le novità stanno nella particolare congiuntura politico-diplomatica e nelle specifiche finalità dell’esercitazione che si è tenuta pochi giorni fa a Decimomannu con il nome in codice Starex 2009. Per quanto riguarda il primo aspetto è evidente, di fronte al no della Turchia, la volontà del governo italiano di offrire prontamente una soluzione all’aviazione israeliana con lo scopo di confermare un appoggio alle scelte militari del governo Netanyahu che appare sempre più netto. Per il secondo aspetto, quanto si legge su Starex 2009 nel sito on line della base di Decimomannu dice tutto con chiarezza: «Lo scopo di questa esercitazione è quello di affinare le procedure e le tecniche per potere prontamente agire in missioni di controllo delle crisi internazionali. La necessità sempre più frequente di operare in scenari multinazionali impone, infatti, la perfetta integrazione di sistemi di paesi diversi attraverso lo sviluppo di standard procedurali al fine di conseguire la massima efficacia d’azione». Alle scelte militari di Israele, il governo italiano è pronto, oggi e domani, a dare non solo sostegno politicoma anche supporto logistico e operativo.

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