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Ugo Volli
Cartoline
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E' perfettamente naturale che alla manifestazione contro il razzismo ci sia uno striscione contro Israele 19/10/2009

Eccovi due piccole storie del weekend romano da meditare.



Nel comunicato stampa emanato dopo l'incontro con il presidente del consiglio italiano Silvio Berlusconi, il presidente egiziano Mubarak si è detto molto preoccupato per l'ebraicizzazione di Gerusalemme. Ha ragione naturalmente, è una giusta preoccupazione. Quel che il comunicato non ha voluto riportare, senza dubbio per islamica modestia, è che Mubarak si è detto anche preoccupato per la liquefazione del mare, per il congelamento dei ghiacciai e soprattutto per la gassificazione dell'atmosfera. Fenomeni scandalosi e nuovi come l'affermazione del carattere ebraico di Gerusalemme. Fonti bene informate riferiscono che Mubarack era così concentrato in questa sua angoscia metafisica da dimenticarsi la più importante delle sue ansie, quella per la politicizzazione dell'Unesco, verificatasi dopo la trombatura del suo protetto antisemita, il ministro della cultura Hosni.



Alla manifestazione romana contro il razzismo (in cui erano in duecentomila, secondo gli organizzatori, sulla base della stessa aritmetica per cui io sono in quarantatre a questo computer da dove vi scrivo) è apparso, più grande di tutti, uno striscione che diceva "boicotta Israele, free Gaza". La cosa non è stata rilevata dai numerosi "democratici" e "non estremisti", accorsi alla sfilata per farsi pubblicità, come Franceschini e Vendola. E' perfettamente naturale, come quando a una manifestazione contro la caccia si agitano manifesti che invitano a riempire di piombo i cardellini e a quelle contro la pena di morte si usano uomini sandwich per fare pubblicità alla sedia elettrica.
La verità è che gli orfani della rivoluzione e gli islamisti, inclusi un bel po' di cattocomunisti e qualche ebreo rinnegato, stanno cercando di scipparci la lotta al razzismo per trasformarla in terzomondismo, un po' come Stalin era riuscito nel dopoguerra a mascherare il suo imperialismo con lo slogan della pace. E' con la stessa legittimità che oggi in nome dell'antirazzismo, si può trasformare Israele nell'ebreo degli stati, accusarlo di deicidio (o di bambinicidio), fargli portare la stella gialla, proporne il boicottaggio. Già Hitler, in fondo, poverino, non faceva che difendere gli interessi dei poveri tedeschi affamati dai rapaci usurai ebrei.


Ugo Volli


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