Un bravo come sempre all'ingegner Castelli che ha inquadrato il problema con competenza giuridica.
Perchè pensare all'ora di religione islamica quando nè protestanti, nè ortodossi, nè buddisti, nè induisti hanno questo privilegio ?
Bisogna però ribadire che uno dei mezzi privilegiati per l'integrazione degli immigrati è proprio la scuola. Pertanto il governo dovrebbe cercare, in ogni modo, di evitare la creazione di ghetti islamici, anche se sono proprio gli islamici stessi a chiederlo. Sono loro che sanno perfettamente che il confronto leale tra le due culture sarebbe a loro sfavorevole e, proprio alo scopo di preservare la loro identità, insistono in ogni modo e con ogni mezzo per la creazione di ghetti islamici.
E' necessario inoltre ribadire che per insegnare in una scuola italiana è necessaro avere una laurea italiana ed una abilitazione. Purtroppo non ci si rammmaricherà mai abbastanza di aver concesso agli insegnanti di religione cattolica di essere immessi in ruolo senza una precisa osservanza di queste norme.
Si è così venuto a creare un precedente favorevole agli imam che nulla sanno della nostra civiltà e che considerano la nostra libertà alla stregua di una perversa licenza.
Xenia gandini
In un paese laico, nella scuola di stato non dovrebbe insegnare nessuna religione, semmai storie delle religioni. Se in Italia si arriverà ad insegnare l'islam, gran parte della responsabilità di questa scelta deriva dalle norme concordatarie. Oltre a quella cattolica avremo anche quella islamica come religione di stato. con una differenza. L'islam, che non prevede la distinzione fra stato e moschea, prevede una società teocratica, alla quale ogni persona di buon senso non può che opporsi.
IC redazione