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Ugo Volli
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Cosa c'è di più pacifico e buono dell'Islam? 17/10/2009

Piccola notizia sul miglioramento del mondo. L'altro ieri l'assemblea dell'Onu, all'unanimità, quindi incluso il voto italiano, americano, infglese, tedesco ecc. ecc. ha eletto i nuovi cinque membri a rotazione del consiglio di sicurezza, che nelle fantasie di qualcuno è un po' il governo del mondo. Nessuna sorpresa, perché ogni membro provvisorio del consiglio rappresenta un continente, da cui è designato, e quindi ci si mette d'accordo prima. Sapete però chi sono? Brasile, Gabon, Nigeria, Libano e Bosnia. Vi meravigliate un po'? Be', fate bene; almeno due di questi paesi sono membri un po' strani del Consiglio di Sicurezza: Bosnia e Libano condividono il fatto di fare grande difficoltà a governarsi, e di aver bisogno di un contingente di truppe dell'Onu per non andare a pezzi. In particolare il Libano, avendo tenuto le elezioni sei mesi fa, non è ancora stato capace di fare un governo, tenuto com'è sotto il ricatto di Hizbullah e della Siria. Bell'esempio per il resto del pianeta, bel conflitto di interesse quando si tratterà di decidere sugli incidenti che potrebbero certamente ripetersi in quegli stati, come accade regolarmente da decenni.
Siete delusi? Dato che l'Onu, secondo Obama e Eurabia, è la fonte di ogni legittimità, siete anche un po' preoccupati? Ma no, calmatevi. Infatti, lo sappiamo tutti quanti che l'Islam è la pace e la civiltà. Be', pensateci: chi è il rappresentante dell'Europa in prevalenza cristiana? La Bosnia musulmana. Chi rappresenta l'Asia che per lo più è buddista, confuciana, marxista, qual che vi pare? Ma il Libano, in teoria multiconfessionale ma in pratica prevalentemente islamico e comunque arabo. Per la prima volta, pensate, un movimento di resistenza islamico, quello che gli imperialisti e i sionisti chiamano terrorista, appartenendo al governo libanese passato e molto probabilmente anche futuro sarà rappresentato al consiglio di sicurezza dell'Onu.
E chi rappresenta l'Africa, anch'essa suddivisa in un panorama religioso molteplice. Be' c'è il piccolo Gabon, multireligioso; ma soprattutto la potente Nigeria, in grande maggioranza islamica, in alcune parti della quale si applica la Shaaria e le adultere vengono lapidate (vi ricordate Amina, che se l'è cavata per un pelo?). La Nigeria del resto sostiene attivamente i diritti del popolo palestinese ed è stata fra gli stati presentatori della risoluzione a favore del rapporto Goldstone. Resta ancora il Brasile, rappresentante di un continente dove purtroppo l'Islam non governa ancora nessuno stato. Certo, il Venezuela o la Bolivia sarebbe stato meglio, ma il presidente brasiliano Lula ha il grande merito di sottrarsi alla propaganda sionista e di riconoscere che l'Iran ha tutto il diritto di giocare con gli atomi quanto gli pare. Siamo tutti liberi, no, e il presidente Ahamadinedjad è una persona così distinta, con la sua altezza imponente e la sua barba saggia.
Insomma, è vero che Libano e Bosnia hanno uno stile di governo un po' impresentabile, ma diciamocelo, è una grande vittoria per l'Islam. Non era mai successo che si eleggessero tre stati islamici su cinque più un amico. Dopo tutto i musulmani nel mondo non sono molto più del 20 per cento. Quali sono le ragioni di questa vittoria? Ma è chiaro, la solidarietà, la saggia gestione dell'Organizzazione della Conferenza Islamica, l'alleanza con tutti quelli che si oppongono all'imperialismo occidentale. E, lasciatemi esprimere un sospetto amichevole. Magari ci ha messo anche una manina il nobile presidente Barack Hussein Obama, che deve pur meritarsi in  qualche modo il premio Lenin per la pace che ha vinto. Cosa c'è di più pacifico e buono dell'Islam? Anche lui, col nome che porta, dev'essersene reso conto. Gioiamo, fratelli.

Ugo Volli 


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