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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
17.10.2009 Introdurre un'ora di religione islamica nelle scuole italiane?
Ecco una proposta per far circolare meglio la sharia

Testata: Corriere della Sera
Data: 17 ottobre 2009
Pagina: 9
Autore: Alessandro Trocino - Lorenzo Salvia
Titolo: «I finiani: sì all’ora di Islam. Dobbiamo evitare i ghetti - Pisanu: apprezzo l’intenzione, vanno integrati Servono un’autorità e un albo degli imam -Castelli: un’idea strumentale e inaccettabile Lanciano provocazioni per seminare zizzania»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 17/10/2009, a pag. 9, l'articolo di Alessandro Trocino dal titolo " I finiani: sì all’ora di Islam «Dobbiamo evitare i ghetti» ", la sua intervista a Beppe Pisanu dal titolo "Pisanu: apprezzo l’intenzione, vanno integrati Servono un’autorità e un albo degli imam", l'intervista di Lorenzo Salvia a Roberto Castelli dal titolo " Castelli: un’idea strumentale e inaccettabile. Lanciano provocazioni per seminare zizzania ".

Non condividiamo la proposta di Adolfo Urso di introdurre nelle scuole un'ora di religione islamica. Non condividiamo neppure l'ora di religione cattolica che, secondo noi, andrebbe sostituita con un'ora di insegnamento sulla storia delle religioni.
In ogni caso l'islam non è solo una religione. La separazione fra Stato e islam non esiste. Gli Stati islamici, infatti, sono teocrazie.
L'ora di religione islamica, per questo motivo, sarebbe un'ora di formazione politica, sociale e culturale più che religiosa e la sua introduzione nelle scuole non favorirebbe l'integrazione culturale. Favorirebbe, invece, l'ingresso della sharia. Ecco gli articoli:

Alessandro Trocino : " I finiani: sì all’ora di Islam. Dobbiamo evitare i ghetti"

 Adolfo Urso

ASOLO (Treviso) — L’ora di religione? Cattolica, ma an­che islamica. L’idea è del vice­ministro Adolfo Urso, che propone l’introduzione nelle scuole pubbliche e private di una nuova materia, facoltati­va e alternativa a quella catto­lica, per evitare di lasciare i piccoli musulmani «nei ghet­ti delle madrasse e delle scuo­le islamiche integraliste». Si parla molto di Islam ad Asolo e non potrebbe essere diver­samente, visto che qui si svol­ge il workshop «Le nuove po­litiche per l’immigrazione», seconda edizione dei «Dialo­ghi asolani», laboratorio di confronto bipartisan animato dalle Fondazioni FareFuturo e ItalianiEuropei e dai rispetti­vi politici di riferimento, Gianfranco Fini e Massimo D’Alema.
«Eccoci qui ad Asolo, nel covo di congiurati», scherza Lucia Annunziata, riferendo­si ai timori di un patto tra­sversale che scardini l’attuale maggioranza e rivolgendosi all’intervistato Beppe Pisanu. «Domani ne arrivano altri due», risponde a tono l’ex mi­nistro. Che naturalmente ne­ga complotti: «Se il dialogo non viene praticato neanche nel buio di questa crisi, c’è davvero da temere per l’avve­nire del Paese». E il dialogo parte, con il segretario gene­rale di FareFuturo Urso: «Po­trebbe essere utile, per attira­re nei nostri istituti i ragazzi musulmani, prevedere un’ora di storia della religio­ne islamica». E gli insegnan­ti? Saranno imam? «Dovreb­bero essere docenti ricono­sciuti, italiani che parlano in italiano. Al limite anche imam, a patto che abbiano i requisiti e che siano registrati in un apposito albo. Stiamo parlando di insegnanti reclu­tati con criteri pubblici». Nel documento di ItalianiEuro­pei, a cura di Marcella Lucidi, sul tema ci si tiene più sul va­go, auspicando «una riflessio­ne non occasionale» e chie­dendo un insegnamento che «promuova la conoscenza del­la cultura e della religione di appartenenza dei ragazzi e delle loro famiglie». Urso ri­lancia anche l’idea di «classi miste temperate» e dice no al velo negli uffici pubblici.
Ma è soprattutto sulle nor­me per l’immigrazione che si colgono grandi punti di con­vergenza. A leggere il
paper di FareFuturo, a cura di Valen­tina Cardinali, si coglie subi­to un dissenso netto dalle po­sizione leghiste: «No a scon­tri di civiltà e no alla strumen­talizzazione delle paure». Ma si nota anche una divergenza con Silvio Berlusconi, che ha dichiarato di essere contrario a un Paese «multietnico»: «L’Italia già da alcuni decenni è senza dubbio un paese mul­tietnico » spiega il dossier. Fa­reFuturo cita il progetto di legge bipartisan Granata-Sa­rubbi e lancia alcune propo­ste: cittadinanza dopo cinque anni, in cambio di esame di lingua e test di cultura, dirit­to di voto amministrativo, status giuridico a 10 anni per i figli di immigrati nati in Ita­lia, meno discrezionalità del­l’atto di concessione. Non che FareFuturo rinneghi le politiche di contrasto del go­verno, a partire dal reato di clandestinità e dai respingi­menti: «Ma sono solo una fac­cia della medaglia - spiega Ur­so - . Servono anche integra­zione e cittadinanza e dobbia­mo allargare le maglie sui flussi».
Il dossier di ItalianiEuropei concorda in alcuni punti (cit­tadinanza, diritto di voto), in altri va oltre (cittadinanza su­bito ai figli degli stranieri na­ti in Italia) e lancia il concetto di «cittadinanza sociale», chiedendo di svincolare il per­messo di soggiorno dalla du­rata del contratto di lavoro. Non è escluso che oggi, pre­senti D’Alema e Fini, si ponga­no le basi per arrivare a un do­cumento congiunto.

Alessandro Trocino : " Pisanu: apprezzo l’intenzione, vanno integrati Servono un’autorità e un albo degli imam "

 Beppe Pisanu

ASOLO (Treviso) — Cinque anni fa, da ministro dell’Interno, sosteneva che la legge Bossi-Fini dovesse «fare il tagliando» e anche ora che è presidente della commissione Antimafia Beppe Pisanu continua a fungere da punto di riferimento per il dialogo sul terreno dell’immigrazione.
Cosa pensa dell’idea di Urso sull’ora di religione islamica?
«Vedo meglio un’ora di storia della cultura delle tre grandi religioni monoteistiche. L’idea di Urso la trovo apprezzabile come intenzione, ma è difficilmente praticabile. E poi chi dovrebbero essere gli insegnanti? Imam?».
Urso parlava di istituire un albo.
«Bisognerebbe prima affrontare il problema di un Islam italiano autorevole, che ancora non c’è.
Servirebbe un albo degli imam, riconosciuti da un’autorità credibile.

Poi bisognerebbe dare regole: per esempio, a parte la lettura coranica, esigere commenti sempre in italiano».
E’ possibile integrare i musulmani nella civiltà occidentale?
«L’Islam ci ha dato Averroè e ha tradotto i filosofi greci: la cultura islamica ha convissuto con la nostra per secoli con risultati formidabili. La reazione è arrivata solo con il colonialismo, che ha cercato di schiacciarli».
Qui ad Asolo è stato chiesto un vicepremier che si occupi di immigrazione.
«E’ assurdo che di immigrazione si occupi il ministro dell’Interno. La dice lunga su come abbiamo concepito l’immigrazione: come un reato, una patologia. Se ne dovrebbe occupare il ministero degli Affari sociali o, meglio ancora, un ministero ad hoc».

Lorenzo Salvia : " Castelli: un’idea strumentale e inaccettabile Lanciano provocazioni per seminare zizzania "

 Roberto Castelli

ROMA — «Mi sembra solo una provocazione». Roberto Castelli ­senatore della Lega e vice ministro alle Infrastrutture - pensa che l’idea dell’ora di religione islamica a scuola «non sia neanche da prendere in considerazione».
Perché?
«È una proposta strumentale.
Penso che nemmeno ad Urso, a Fini e ai suoi importi nulla di questo problema. Perché privilegiare gli islamici e non altri gruppi che pure sono in Italia?».
Perché sono molto più numerosi degli altri ed in questo modo si potrebbe favorire l’integrazione.
«No, no, è solo una provocazione.
Guarda caso arriva pochi giorni dopo l’attentato di Milano, proprio per suscitare una nostra reazione e seminare zizzania. Sono giochini tristi e prevedibili. Mi viene in mente Follini».
Follini?
«Sì, il Follini del 2004 quando, mandato avanti da Casini, cercava solo di creare problemi alla maggioranza sui temi più diversi ma sempre a prescindere dalla sostanza delle cose».
Da quella maggioranza Follini e Casini sono usciti. Pensa che finirà nello stesso modo?
«Non mi interessa, adesso la maggioranza è molto più solida di allora. Ma Fini ha avuto un’accelerazione che lo mette fuori dal comune sentire del Popolo della libertà».
E qual è il comune sentire del Pdl?
«Occuparsi dei problemi della crisi e della finanza pubblica, come il governo sta già facendo. L’ora di religione islamica non è nel programma, non esiste. Chi ne parla ha in mente altre cose».

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