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Israele: il nemico interno 16/10/2009
ha ragione  Angelo Pezzana a denunciare l'incredibile fronda che gruppi interni alla società  israeliana muovono continuamente e che si stanno dimostrando i peggiori nemici della civiltà  d'israele e del suo storico ruolo e nobile impegno a fronteggiare la barbarie. Fino ad oggi è stato il rimbambimento religioso di gruppi e organizzazioni fortemente antisioniste di estrazione galiziana o yiddish a giocare il ruolo centrale della stupidità  collusiva con l'avversario islamico. Oggi purtroppo c'è una nuova componente frondista caratterizzata generalmente da un impegno intellettuale radical-chic non necessariamente marxista ma il più delle volte anticapitalista e antiamericano, nel nome di una ambigua e immatura ideologia umanitaria tanto velleitaria quanto inconsapevole che sull'umanitarismo della borghesia occidentale e specialmente europea l'islam costruisce le sue fortune, incassa i suoi proventi, finanzia le sue imprese e sfrutta la stupidità religiosa sempre pronta ad aver compassione del barcone in arrivo o del terrorista islamico che, poverino, gli è scoppiata la bomba fra i coglioni. Questi intellettuali vocianti, questi rimbambiti nemici gratuiti di Israele la loro esistenza prova che la condizione di autentica intelligenza presuppone preliminarmente l'accantonamento del falso perchè  in condizioni di inautenticità l'intelligenza è inibita. L'intellettuale radical-chic che disprezza Israele o si iscrive in universi da schiaffi come quello di Ariel Toaff che pur di farsi pubblicità  tradisce il suo popolo con opere assurde o si iscrive nella vera e propria insufficienza intellettuale. Una condizione nella quale non si capisce e non si ha chiaro che il moralismo manierato degli antisionisti e degli "umanitari" altro non è che la prova della loro vigliaccheria morale. Una condizione nella quale mai al mondo s'è visto iscriversi una forma qualsiasi di pensiero autentico e intelligente.
lettera firmata

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