Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 16/10/2009, a pag. 19, l'articolo di Francesco Battistini dal titolo " Il film su Gaza fa litigare Israele e Turchia ".


Due scene di " Separazione ", fiction trasmessa dalla tv turca
GERUSALEMME — Scena uno: il soldato trascina il vecchio palestinese e lo riempie di botte. Scena due: il soldato spara in faccia a un ragazzino che ha l’unica colpa di tirargli pietre.
Scena tre: il soldato insegue una ragazzina, lei gli sorride beffarda, lui le tira al petto. E poi: una donna che grida «ma che volete da noi?», un neonato insanguinato, la soldataglia che impedisce i pellegrinaggi alla Mecca...
Ciak, si litiga. Martedì sera nel prime time turco, quand’è andata in onda su Trt1 la prima puntata della fiction Ayrilick («Separazione», sottotitolo: «Amore e guerra in Palestina»), il telefono dell’ambasciatore israeliano, Gaby Levi, ha cominciato a squillare. Ebrei d’Istanbul, l’Anti Defamation League: tutti a protestare per quel film sulla tv di Stato. Tutti a chiedere un passo ufficiale, che ieri è arrivato: il ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, ha convocato per chiarimenti l’incaricato d’affari turco a Tel Aviv. «Inaccettabile mistificazione — è la protesta —: serie come queste, di solito passano sulle tv di Paesi nemici, non d’uno Stato che ha piene relazioni diplomatiche con noi. Istanbul non è Teheran». No comment da Ankara, anche se il produttore del film considera esagerata la reazione e tenta di rattoppare: la trasmissione è solo al 96˚ posto dell’auditel turca, dice, e comunque «è una storia d’amore: quei soldati sembrano israeliani, ma non lo sono».
Questa crisi diplomatica non è una fiction, però: pochi giorni fa, la Turchia ha espulso Israele dalle manovre militari congiunte, citando i crimini di guerra a Gaza; sempre ieri, il premier Erdogan è tornato ad accusare Tsahal d’avere lanciato «bombe al fosforo su bimbi innocenti». La contesa non è solo di principio perché i due Paesi, solidi partner d’affari, sono in lite per una commessa d’armi non rispettata.
A soffiare sul fuoco ci sono gl’islamici radicali, alleati di Erdogan. Proprio ieri, la polizia turca ha scoperto 32 qaedisti che progettavano azioni contro simboli ebrei.
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