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La Stampa Rassegna Stampa
15.10.2009 Più truppe in Afghanistan: perchè Washington non decide subito?
Domande e risposte a cura di Maurizio Molinari

Testata: La Stampa
Data: 15 ottobre 2009
Pagina: 88
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «Perchè Washington non decide subito?»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 15/10/2009, a pag. 88, domande e risposte sulla guerra in Afghanistan, a cura di Maurizio Molinari.

 Maurizio Molinari

Perché la Gran Bretagna ha deciso di inviare altri 500 soldati in Afghanistan?
Il governo di Gordon Brown, che ha messo in agenda l’invio di nuove truppe prima che Obama decidesse sui irnforzi, manda in questo modo un segnale a Washington sulla strategia da seguire. Dice la sua, punta a condizionare il dibattito dentro l’amministrazione Usa, riconoscendo la necessità di più truppe per difendere i villaggi civili dai taleban. Nella stessa ottica è importante la condizione che Brown ha posto: i rinforzi saranno mandati se Kabul si impegnerà a mettere in campo più truppe. Sono i punti fermi di Brown: più truppe ma a patto che gli afghani facciano la loro parte. Sapremo presto se Obama ha raccolto questo suggerimento.
Perché la Casa Bianca ci mette tanto a decidere?
È il metodo che prende molto tempo. Obama ha già svolto cinque riunioni con i consiglieri sulla sicurezza per un totale di oltre 20 ore. Entro dieci giorni ve ne saranno altre quattro. Poi avremo la decisione.
Qual è il consigliere che Obama ascolta di più?
In questo momento è Joe Biden, il vicepresidente, la cui tesi è che le truppe regolari vanno ridotte mentre ad aumentare devono essere le forze speciali, affiancate dai droni della Cia, per concentrare gli attacchi contro ciò che resta di Al Qaeda, soprattutto in Pakistan. Aumentando invece gli sforzi civili per la ricostruzione in Afghanistan.
Ma Biden non era un vice molto debole e incline alle gaffes?
Questa era l’immagine uscita dalla campagna elettorale. Negli ultimi 11 mesi Biden si è imposto come il miglior conoscitore delle campagne militari in corso in Iraq, Afghanistan e Pakistan. Andando in loco e incontrando spesso i militari.
Chi c’è sul fronte opposto a Biden?
Il ministro della Difesa Robert Gates e il segretario di Stato Hillary Clinton, entrambi convinti che il generale Stanley McChrystal, comandante delle truppe in Afghanistan, abbia ragione a chiedere un aumento di almeno 40 mila uomini oltre ai 68 mila di cui l’America disporrà sul terreno alla fine dell’anno. La tesi di Gates e Clinton è che questi rinforzi servono per riuscire a proteggere i civili dai taleban, proprio come chiesto dal presidente Obama a McChrystal in febbraio.
Indiscrezioni sul rapporto di McChrystal parlano di una proposta di 80 mila rinforzi.
Perché così tanti?
McChrystal sostiene che a minacciare la stabilità dell’Afghanistan non sono solo i taleban ma anche la dilagante corruzione. L’ipotesi degli 80 mila rinforzi è legata all’impiego di molti mezzi contro i corrotti.
Come mai si moltiplicano le fughe di notizie?
Perché entrambi i campi puntano a condizionare il parere del pubblico, una delle variabili che il presidente deve considerare. Il campo di Biden gioca la carta della rassicurazione, affermando che il vero problema militare si restringe ad Al Qaeda e in Afghanistan si tratta piuttosto di ricostruire, mentre il campo di McChrystal avvalora la tesi di un Afghanistan in preda a guerriglia e corruzione: una minaccia per la sicurezza.
Chi la spunterà?
Il momento della decisione è quando il presidente si trova sul tavolo le opzioni e ne sceglie una. In genere è sempre la somma di elementi presi dalle differenti opzioni. Obama ha già detto che non ritirerà le truppe, che chiederà agli afghani più impegno per la sicurezza e agli alleati più risorse per la ricostruzione. Ciò che manca è di sapere il numero dei rinforzi.
Se saranno molti meno di 40 mila McChrystal potrebbe dimettersi?
Non possiamo escluderlo. Ma ciò che più conta a Washington è che cosa farà David Petraeus, il comandante delle truppe in tutto il Medio Oriente, diretto superiore di McChrystal e suo alleato di ferro. Fu proprio Petraeus a fare a Obama il nome di McChrystal per l’Afghanistan. Petraeus è molto popolare in America per via del ruolo decisivo che ebbe nella sconfitta della guerriglia in Iraq nel 2007. È un repubblicano e di lui si continua a parlare come di un potenziale candidato alla Casa Bianca nel 2012. Se Obama dovesse sconfessare McChrystal potrebbe essere Petraeus a dimettersi, innescando un terremoto politico. Ecco perché il vero incontro fra i due campi è quello avvenuto ieri alla Casa Bianca fra Biden e Petraeus.
Perché intanto l’Olanda ha deciso di ritirare le truppe nel 2010?
Gli olandesi schierano 1500 uomini nelle zone più pericolose, hanno avuto 21 morti dal 2006 e non comprendono perché altri Paesi Nato, come l’Italia o la Germania, impediscano l’impiego dei loro soldati nelle stesse aree. È questo il motivo del voto negativo in Parlamento.

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