L'autore di questa mail ha scritto l'articolo su Avvenire che abbiamo pubblicato ieri su IC con un nostro commento. Ne consigliamo la (ri)lettura per comprendere le sue osservazioni:
Posso replicare al vostro giudizio? L'editoriale aveva solo ,per me, l'intento di dare risalto, accanto ai motivi di ordine politico anche a quelli di ordine religioso nel tema in esame collegandomi -in una manciata di righe -alle due pagine davvero interessanti apparse sul Corriere . Quello che ritenete il primo "errore" è qualcosa di molto opinabile. Si vedano altri recensori di Godmann che hanno detto la stessa cosa spingendosi persino a sostenere che nei fatti ...Roma protesse gli ebrei più di quanto li perseguitò! Quanto alla contestazione più grave dell'aggettivo "reciproco" va da sé che l'ho applicato alla parola "odio" in un arco cronologico come conseguenza di una differenziazione ecc. e non ho scritto che lungo la storia gli ebrei hanno perseguitato i cristiani come arguite. Perché attribuirmi quanto non sostengo ,come mi pare si desuma anche dalla mia conclusione. Quanto al vs consiglio di approfondire certamente continuerò a farlo.Su argomenti dove la posta in gioco rischia di diventare ogni momento motivo -ahimé- di scontro gli strumenti non bastano mai.
cordialmente Marco Roncalli
Gentile Marco Roncalli, pubblichiamo con piacere la sua risposta , che però non ci dà strumenti sufficienti per modificare la nostra opinione. Secondo noi Roma, distruggendo lo Stato d'Israele, non "protesse" gli ebrei, al contrario. Così come quel "reciproco" da lei usato, continuiamo ad ritenerlo del tutto fuori luogo. Gli ebrei possono sicuramente, nel corso della bimillenaria persecuzione della Chiesa nei loro confronti (parole di Giovanni Paolo II), avere odiato chi li perseguitava, depredava, e, quando poteva, li uccideva pure. Ma quell'odio era una legittima risposta ad una azione ricevuta. Quel suo "reciproco", privato di adeguata spiegazione, equiparava ebrei e cristiani in merito ad un odio che era nato non certo per volontà degli ebrei.
Le ricambiamo i saluti cordiali.
IC redazione