mercoledi` 27 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
07.10.2009 Per non dimenticare Anna e tutti coloro che mettono in gioco la loro vita per raccontare quello che accade
Di Giorgia Greco

Testata: Informazione Corretta
Data: 07 ottobre 2009
Pagina: 1
Autore: Giorgia Greco
Titolo: «Per non dimenticare Anna e tutti coloro che mettono in gioco la loro vita per raccontare quello che accade»

 
Anna Politkovskaja

Il 7 ottobre 2006 veniva uccisa nell’ascensore della sua abitazione in pieno centro di Mosca Anna Politkovskaja, la giornalista russa che ha raccontato con coraggio le guerre cecene e si è opposta al regime di Putin pagando per questo con la propria vita. Un delitto a tutt’oggi ancora insoluto come molti altri nella Russia riemersa dalle ceneri del disfacimento dell’Unione sovietica. Anna non è stata la prima e neppure l’ultima: “far tacere le voci del dissenso è una tecnica che tutti i totalitarismi hanno usato. Ma nel caso di Anna Politkovskaja, la sua voce chiara, la sua prosa lineare, la sua gentilezza hanno fatto in modo che in molte parti del mondo qualcuno raccogliesse la sua sfida o perlomeno non dimenticasse”. E questo è uno dei meriti del saggio “Anna è viva” di Andrea Riscassi, giornalista della Rai di Milano, che racconta con lucidità e rigore la storia di Anna, le sue battaglie e la sua determinazione nell’informare il mondo, tramite gli articoli sulla Novaja Gazeta, sui crimini e sulle violazioni dei diritti umani perpetrati dall’esercito di Mosca in Cecenia e nell’area caucasica. Nei suoi scritti, fra cui Diario russo pubblicato in Italia da Adelphi, la giornalista non risparmia i vertici del potere ma nemmeno i suoi connazionali, colpevoli di accettare senza ribellarsi l’instaurazione di un secondo regime. Quello della Politkovskaja è un giornalismo d’inchiesta che non teme di schierarsi e di essere testimone sul campo di ciò che vuole raccontare. Per questo va in Cecenia a seguire la seconda guerra quella più dura e aggressiva, consapevole dei pericoli cui va incontro, ma determinata a fare onestamente il suo lavoro. Scrive Andrea Riscassi di Anna: “…è sempre stata una giornalista atipica. Il suo approccio alle notizie è laico, disincantato: non ha posizioni predefinite e sostiene di volta in volta le idee che condivide, a prescindere da chi le stia pronunciando”. Con una prosa scorrevole e incisiva avvalendosi anche degli articoli e dei libri scritti dalla giornalista russa (Cecenia, Il disonore russo, La Russia di Putin, Proibito parlare, Diario russo e Un piccolo angolo d’inferno) Riscassi racconta nelle pagine del libro chi era Anna, di cosa scriveva e come interpretava il giornalismo. Il risultato è il ritratto di una giornalista “non rieducabile” che ha pagato con la vita la sua scelta di libertà. L’impegno di Andrea Riscassi per mantenere viva la memoria di Anna Politkovskaja non si esaurisce con questo libro perché alla fine del 2007, insieme a Gabriele Nissim, ha lanciato un appello chiedendo che il Comune di Milano dedicasse alla collega russa assassinata un albero nel Giardino dei Giusti. “Dal seme di quell’”albero per Anna” è sorta l’Associazione Annaviva un gruppo apartitico che appoggia dall’Italia il rispetto dei Diritti Umani nel mondo ex sovietico e nello spazio a est del muro di Schengen e vuole farlo nel nome e nel ricordo della grande giornalista russa”. Difendere la memoria è un dovere imprescindibile per non dimenticare il sacrificio di chi ha speso una vita “sapendo di avere una scadenza, ma certa che quella scadenza avrebbe riguardato solo il proprio corpo e diffuso, come le costellazioni, le proprie storie depositandole in ogni lettore che le avesse incontrate”(dall’Introduzione di Roberto Saviano al libro “Cecenia. Il disonore russo”).

Giorgia Greco


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT