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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
06.10.2009 Come mettere insieme tanti errori in un solo articolo
Un esempio fornito dal quotidiano della Santa Sede

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 06 ottobre 2009
Pagina: 8
Autore: La redazione dell'Osservatore Romano
Titolo: «Israele scarcera un deputato di Hamas»

Riportiamo dall'OSSERVATORE ROMANO del 05/10/2009, l'articolo dal titolo "Israele scarcera un deputato di Hamas ".

Nell'articolo si legge "Israele aveva arrestato numerosi parlamentari palestinesi dopo il rapimento del soldato Gilad Shalit". Israele ha arrestato numerosi terroristi palestinesi dopo il rapimento di Gilad Shalit. Il fatto che siano anche deputati di Hamas non ha nulla a che vedere con il loro arresto. Per quanto riguarda la morte di una guardia di frontiera egiziana, il quotidiano della Santa Sede riporta la notizia nell'articolo in cui si parla di Israele senza specificare la dinamica dell'evento lasciando il lettore in dubbio su chi sia stato a sparare. In realtà le indagini sono ancora in corso. Una fonte della sicurezza egiziana ha affermato alla Reuters che il coscritto si è accidentalmente sparato da solo alle gambe.
Nel finale dell'articolo si legge : "
Nei giorni scorsi il Movimento islamico in Israele (frazione settentrionale) ha messo in guardia dal rischio che estremisti ebrei possano forzare l'ingresso nella Spianata. Secondo le autorità israeliane, questi timori sono invece fuori luogo. ". In realtà è successo proprio l'opposto: gruppi di estremisti islamici hanno preso a sassate alcuni turisti francesi in visita nella zona. Ecco l'articolo:

Tel Aviv, 5. Nuovi spiragli di dialogo tra Israele e Hamas. Un deputato del movimento islamico in Cisgiordania, Riad El Amla, è stato scarcerato dalle autorità israeliane dopo 41 mesi di reclusione. Lo ha annunciato ieri un portavoce dell'Autorità per le carceri. El Amla ha già raggiunto il villaggio dove abita la sua famiglia, vicino alla città di Nablus. Israele aveva arrestato numerosi parlamentari palestinesi dopo il rapimento del soldato Gilad Shalit, il 25 giugno 2006. Nonostante il video recentemente diffuso, nel quale il soldato israeliano appare in buona salute e lucido, sulla sua liberazione proseguono i negoziati indiretti grazie alla mediazione dell'Egitto. A quanto risulta venticinque deputati palestinesi, ventidue dei quali di Hamas, si trovano tuttora in stato di detenzione nelle prigioni israeliane. Israele ha liberato nei giorni scorsi una ventina di detenute palestinesi dopo aver ricevuto la videocassetta su Shalit. Lo scambio - commenta la France Presse - potrebbe costituire la fase preliminare di un processo negoziale, attraverso la collaborazione di Egitto e Germania, che potrebbe arrivare alla liberazione del soldato israeliano. "È una questione di settimane o di qualche mese", ha detto Mahmoud Al Zahar, dirigente di Hamas. Nel frattempo, oggi una guardia di frontiera egiziana è morta per le ferite da arma da fuoco riportate venti chilometri a sud del valico di Rafah, sul confine con la Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti di sicurezza egiziane. L'uomo è stato colpito due volte alle gambe ed è morto dissanguato prima di arrivare all'ospedale di Rafah. La polizia israeliana, intanto, ha elevato lo stato di allerta a Gerusalemme nel timore che nuovi incidenti si verifichino oggi nella Città Vecchia, dove decine di migliaia di ebrei stanno affluendo per partecipare alle celebrazioni della festa del Sukkot. Ingenti reparti di polizia sono stati dislocati in prossimità della Spianata delle Moschee. Per ragioni di sicurezza, l'accesso a quel luogo di culto è stato severamente limitato: vi possono entrare solo musulmani di età superiore ai 50 anni e in possesso di documenti israeliani, e le donne. Scontri fra fedeli musulmani e reparti di polizia sono avvenuti alla fine di settembre nell'imminenza del digiuno ebraico del Kippur e anche ieri. Nei giorni scorsi il Movimento islamico in Israele (frazione settentrionale) ha messo in guardia dal rischio che estremisti ebrei possano forzare l'ingresso nella Spianata. Secondo le autorità israeliane, questi timori sono invece fuori luogo. Tuttavia, per prevenire scontri è stato vietato in questi giorni l'ingresso nella Spianata a tutti i gruppi di escursionisti.

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