Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 06/10/2009, a pag. 16, l'articolo di Maurizio Molinari dal titolo " Rinforzi in Afghanistan Barack contro i generali ".
Maurizio Molinari
Alta tensione sull’Afghanistan fra Barack Obama e i comandi militari. A innescarla è stato il discorso di giovedì scorso a Londra di Stanley McChrystal, capo delle operazioni in Afghanistan, contro l’ipotesi di una riduzione delle truppe in quando «porterebbe al Caos-sistan». Il problema è che a sollevare tale scenario era stato il vicepresidente Joe Biden, convinto che «Al Qaeda sia oramai indebolita» al punto da consentire di ritirare parte del contingente, affidando le operazioni a truppe speciali e droni della Cia. Obama, secondo alcune fonti a Washington, sarebbe stato «furioso» con McChrystal e per questo lo avrebbe convocato sull’Air Force One, durante la breve tappa di venerdì a Copenhagen.
Dietro l’episodio c’è il fatto che McChrystal ha chiesto alla Casa Bianca di inviare 40 mila rinforzi - con il consenso sia del generale David Petraeus, capo delle truppe in Medio Oriente, che dell’ammiraglio Mike Mullen, capo degli Stati Maggiori Congiunti - ma Obama non sembra convinto che sia la scelta migliore. A far emergere il disaccordo fra il presidente e il generale che catturò Saddam è stato Jim Jones, consigliere per la sicurezza, dichiarando in una serie di interviste tv che «i generali dovrebbero parlare attraverso i superiori» e non fare troppe interviste tv. Non è un caso che Petraeus, spesso presente sui media durante l’Amministrazione Bush, ora abbia scelto un profilo pubblico assai più basso. All’affondo di Jones contro McChrystal ha risposto ieri Robert Gates, ministro della Difesa, assicurando che «qualunque sarà la decisione presa sull’Afghanistan dal comandante in capo, i militari la realizzeranno nella maniera migliore».
Gates vuole allontanare lo spettro di una sollevazione dei comandi contro Obama, ma è il web a svelare quale sia l’umore tra i militari. Alcuni siti ieri pubblicavano email di parenti di soldati al fronte che si lamentavano del fatto che «Obama passa più tempo in tv da David Letterman che non a parlare con il generale McChrystal». «Siamo in guerra e abbiamo bisogno di un presidente, non di una celebrità di Hollywood», recita un’altra email. Il Segretario di Stato, Hillary Clinton, e l’inviato Usa in Afghanistan, Richard Holbrooke, sono a favore dei rinforzi, in contrasto con Joe Biden, sostenuto invece dai leader democratici del Congresso.
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