lunedi` 21 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
05.10.2009 Esti Ginzburg, modella-soldato, attacca Bar Refaeli : la leva è un dovere
Cronaca di Francesco Battistini

Testata: Corriere della Sera
Data: 05 ottobre 2009
Pagina: 20
Autore: Francesco Battistini
Titolo: «La modella-soldato attacca la Refaeli : La leva, un dovere»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 05/10/2009, a pag. 20, l'articolo di Francesco Battistini dal titolo " La modella-soldato attacca la Refaeli: La leva, un dovere ".


Esti Ginzburg e Bar Refaeli

GERUSALEMME — Quando la buttano giù dalla branda all' alba, che non le capitava nem­meno per le sfilate. Quando de­ve marciare tenendo il passo, che non doveva farlo neanche in passerella. Quando deve la­varsi la divisa, che prima basta­va chiamare la laundry dell'al­bergo. Ecco, dice Esti Ginz­burg, allora sì che le viene in mente chi non deve fare que­ste cose. Una soprattutto: Bar Refaeli.
Modella come lei. Israeliana come lei. Eppure bell'imbosca­ta. Esti ha imparato subito a puntare («se dobbiamo aiuta­re il nostro Paese, non c'è da discutere: arruolarsi è un dove­re,
non una scelta...»), a mira­re («c'è un milione di cose che anche a me non piacciono, ma le faccio lo stesso...») e a far fuoco: «Il servizio militare fa parte delle cose in cui credo, dei valori in cui sono cresciu­ta. Evidentemente, c'è chi cre­de in altro».
Fuoco amico. Fuoco colle­ga. Si apre l'annuale caccia alla top model più esportata e dete­stata d'Israele, rea due anni fa d'avere scansato la naja e d'es­sersene pure vantata. Stavolta, a sparare è un visino paffuto e feroce che il primo giorno di caserma si guadagna qualche titolo scaricando l'arma sulla (ben più famosa) Refaeli. Del­la diciottenne Esti Ginzburg, fi­nita per due anni alla base di
Tel Hashomer, nessuno si sa­rebbe probabilmente accorto: ci ha pensato lei, annunciando il probabile ritiro dal Fashion System («ho già diciotto an­ni... ») e d'avere comunque ot­tenuto qualche licenza-pre­mio per partecipare al ciak d'un film.
Non è solo una lite da back­stage. Il background di questa
storia è che, a Bar, non ne fan­no più passare mezza. Da fi­danzata di Leo DiCaprio, si pre­se gl'insulti degli arabi che l'ac­cusavano d'avere trasformato il divo di Hollywood, sosteni­tore di Obama, in un «agente sionista». Non appena il gover­no Olmert decise di soprasse­dere sulla naja scansata, e no­minò la ragazza ambasciatrice culturale a Londra, ci fu chi an­dò a stracciare le copertine del­la top model davanti all'amba­sciata israeliana. Negli ultimi mesi la Wizo, organizzazione delle donne sioniste, ha prote­stato per l'uso d'una foto in bikini della Refaeli in una pub­blicità d'acque (slogan: «il Bar che hai sempre voluto a casa tua») e in una campagna di cel­lulari: la società telefonica Cell­com s'è dovuta scusare. Il 20 per cento dei ragazzi israeliani — religiosi, obbiettori o sem­plicemente indifferenti — ogni anno riesce a imboscarsi e la faccenda, chiaro, non pia­ce a chi sta ai check-point a ri­schiare la pelle. Qualche mese fa, il governo ha ordinato alle amministrazioni pubbliche di non invitare artisti che abbia­no evitato la divisa: a Marina Blumenthal, cantante d'origi­ne russa diventata famosa coi reality, renitente alla leva, è stato vietato d'esibirsi a una fe­sta del capodanno ebraico. La Refaeli ha chiesto aiuto a un ce­lebre pr, per rifarsi l'immagi­ne. Mica facile. L'unica forse è imitare Miri Mesika, altra can­tante: stufa d'essere apostrofa­ta pure per strada, a 26 anni ha mollato la band. E ha impara­to a rifarsi la branda.

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, cliccare sull'e-mail sottostante


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT