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Informazione Corretta Rassegna Stampa
03.10.2009 Obama temporeggia, ma non per vincere
L'analisi di Piera Prister

Testata: Informazione Corretta
Data: 03 ottobre 2009
Pagina: 1
Autore: Piera Prister
Titolo: «Obama temporeggia, ma non per vincere»

 yes, we can. mavalā !

Da Obama non ci aspettavamo certo un intervento militare per
bombardare i siti nucleari iraniani, ma ci aspettavamo almeno  le
sanzioni economiche per isolare internazionalmente l’Iran e metterlo
in ginocchio, ma non sono arrivate nemmeno quelle, anche se le aveva
promesse. Forse arriveranno ma non sappiamo come e quando, in un
possibile tempo futuro, mentre gli astuti mullah stanno costruendo
altri siti nucleari come si temeva, oltre quelli di Natanz e di Qom,
sparsi sul territorio iraniano per l’arricchimento dell’uranio e  per
la costruzione di testate nucleari e di missili ballistici, come si
legge nelle pagine di Jerusalem Post del 2 ottobre e come attesta il
senatore americano Josef Lieberman nell’articolo: “Iran must let
ispectors into plant within two weeks”.

Il presidente americano non ha una strategia precisa con l’Iran, anzi
s’e’ circondato di persone ostili ad Israele come quel Brzezinsky, ex
consigliere di Carter che avrebbe avuto l’ardire di dire in un’
intervista  riportata da “The Weekly Standard” alla fine di settembre
che gli Stati Uniti sarebbero pronti a intercettare e ad abbattere gli
aerei israeliani qualora violassero lo spazio aereo iracheno per
bombardare i siti nucleari dell’Iran.. E’ stata un’affermazione grave
di un  Brzezinski che era era fuori di testa e che sicuramente non
avra’ seguito, ma che per noi e’ stato come un avvertimento che rende
l’idea del clima che si respira alla Casa Bianca.

Giorni fa, inaspettatamente, abbiamo ascoltato Obama che ha persino
alzato la voce contro il programma nucleare dell’Iran, sembrava
autorevole, messo alle strette dall’evidenza delle fotografie aeree
che mostravano il nuovo sito nucleare di Qom in Iran. Ma oramai Obama
non fa piu’paura a nessuno, nemmeno ad una mosca,  temporeggia solo,
mostrando tutta la sua debolezza,  non certo come fece strategicamente
Quinto Fabio Massimo, che temporeggiava artatamente per guadagnare
tempo e vincere la guerra contro Annibale.

 Obama fa invece guadagnare tempo al nemico e le sue parole veementi
non ci convincono piu’ essendo un campione nell’arte della simulazione
e della dissimulazione, a tal punto che  tutti gli credono anche
quando finge un sentimento o un’indignazione che non prova.
 Si’, ci siamo cascati persino noi che siamo critici ma in buona fede,
quando alla radio hanno trasmesso recentemente la notizia della
liberazione di Megrahi, il terrorista di Lockerbie, il presidente ci
e’ sembrato veramente disgustato ed indignato, come lo eravamo noi,
salvo ricrederci all’indomani quando abbiamo saputo che da tempo era
in contatto con il Primo Ministro britannico Gordon Brown che lo
teneva al corrente di tutti gli indegni patteggiamenti in
petroldollari o in petrolsterline che ci sono stati dietro la rimessa
a piede libero di quel mostro che fece saltare in aria nei cieli della
Scozia centinaia e centinaia di Americani. E adesso dovremmo credere
all’ira di Obama, un novello Achille irato ai sacri numi?
Perche’ aspettare ancora facendo il gioco dei Mullah in un logorante
“waiting game” –un gioco all’attesa- che e’ una minaccia per tutti!
Obama e’ stato eletto per essere presidente e “Commander in Chief”.
Invece sta perdendo il suo appuntamento con la Storia. Non ha le
qualita’ e le virtu’ che fanno grande un Leader. Aristotele il grande
filosofo greco e mentore di Alessandro Magno ha scritto che si
richiede ad un capo carismatico il possesso di tre virtu’: Etica,
ossia un carattere morale; Pathos ossia la passione per il Bene e  la
Giustizia; e Logos ossia la Logica e la Conoscenza.
Obama invece sembra farne difetto. In lui notiamo un grave equivalismo
morale, e una totale confusione nella conoscenza del  Bene e del Male
per cui paradossalmente ammonisce Israele ma non L’Iran, come anche
per lui visitare Buchelwald e’ equivalso a visitare Dresda. Per ora
gioca all’attesa,  non avendo la capacita’ di identificare il Male e
non avendo la passione di schierarsi dalla parte degli oppressi, siano
essi  i dissidenti brutalmente stuprati, torturati ed uccisi in Iran,
o quelle masse deprivate di diseredati fanatici  che popolano i paesi
musulmani. E non e' neanche capace di dire anche una sola parola di
giusta condanna contro l’antisemitismo di Ahmadinejad o contro quegli
antisemiti che all’inizio di quest’anno, in Europa come qui in
America, dalla Florida a Los Angeles in corteo impuniti gridavano
”Ebrei ai forni!”.

In tutti i casi, e’ stato pressoche’ silenziosamente zitto quando
tutti sanno che la passione per una causa giusta prima o poi dovrebbe
affiorare alla luce, prorompente nelle parole e nelle azioni
specialmente se e’ forte e sincera.

Piera Prister Bracaglia Morante


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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