Piergiorgio Odifreddi continua la sua polemica contro Giorgio Israel scrivendo una lettera aperta a Maria Stella Gelmini, pubblicata dal FATTO QUOTIDIANO. Prima del nostro commento, pubblichiamo, dal sito ufficiale dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, che cosa ne pensa l'UCEI:
La faccia viscida, la faccia infame dei nuovi razzisti
e il bisogno di escludere l'altro del professor Odifreddi
L'odio immotivato, il desiderio di escludere, di cancellare l'interlocutore, ha tanti volti. C'è l'antisemitismo degli imbecilli. Squallido, bestiale, violento. E, quando non bastasse, c'è l'antisemitismo dei saputoni. Viscido, velenoso, mellifluo. Dovendo scegliere, il professor Piergiorgio Odifreddi, accademico sempre attento a dove puntano i riflettori, non poteva che trovare posto sul versante "per bene". A poche ore dalle infami, gravissime minacce di cui era fatto oggetto il professor Giorgio Israel, ha sentito il bisogno di dichiararsi, di dire al mondo che per lui il collega scienziato non è una degna compagnia sull'albo d'oro di un premio che riconosce il valore di uno studio matematico. Come dire, perché giudicarlo per il suo valore scientifico, quando possiamo tentare di escluderlo per la sua identità, per le sue opinioni? E quale colpa si addebita all'illustre matematico italiano (a parte quella, evidentemente imperdonabile, di portare il suo nome)? E' un sionista, quindi un estremista, deduce Odifreddi. Ovvio, no? Se non lo sa lui quanto fa due più due, allora chi altri? E lo ripete ancora fieramente sulle pagine del “Fatto” di oggi. Come se ce ne fosse ancora bisogno, le anime belle ancora dubbiose di fronte alla denuncia che la critica al sionismo è solo una patina per contrabbandare il più becero antisemitismo, hanno una ulteriore occasione per aprire gli occhi. I giornali italiani hanno vissuto stagioni migliori. Ma con tutta la comprensione per chi si riduce a cercare pretesti pur di farsi notare, quella di stamane è davvero una triste pagina. Una lezione da non dimenticare.
gv
Nella lettera, Odifreddi scrive : " le posizioni espresse da Israel in ambito politico, culturale e accademico sul suo blog, sul sito Informazione Corretta e in ripetuti interventi su Il Foglio e Il Giornale trascendono i limiti della normale dialettica, e si configurano come un pensiero fondamentalista col quale non intendo essere associato intellettualmente ". A noi sembra che l'unico a trascendere la normale dialettica sia proprio Odifreddi, il quale non accetta opinioni diverse dalle sue e rifiuta il premio Peano perchè quest'anno è stato assegnato a Giorgio Israel, "reo" di essere ebreo, sionista, collaboratore di IC e di Maria Stella Gelmini. Tutti reati gravissimi, agli occhi del fanatico Odifreddi, il quale, per altro, dimentica di citare che, contro la sua presa di posizione, il Corriere della Sera ha pubblicato la lettera di Gianmichele Peano, nipote del matematico Giuseppe Peano, che prendeva le distanze dalle sue dichiarazioni criticandolo duramente confermando insieme la stima a Giorgio Israel (la lettera è contenuta nella rubrica "Dite la Vostra").
Odifreddi scrive : " Capisco anche, ma non accetto di giocarlo con voi, il subdolo gioco dell'equiparazione della critica a un ebreo come Israel, a un sito sionista come Informazione Corretta, o a un governo israeliano come quello di Netanyahu, con l'antisemitismo.". Nessun gioco, solo la pura verità. Essere contro lo Stato ebraico e i suoi cittadini non è diverso da essere antisemiti.
Odifreddi ritiene, erroneamente, che gli antisemiti siano solo quelli che, negli anni '30, hanno compiuto il genocidio degli ebrei. "E invece ci sono ebrei fondamentalisti e islamici democratici: negarlo significa fare di ogni erba un fascio, e a me i fasci non piacciono, di qualunque «razza» siano. Mi piacciono invece molti ebrei democratici, da Amos Luzzatto a Moni Ovadia a Noam Chomsky, dei quali sono amico ". Odifreddi afferma che esistono ebrei fondamentalisti ed ebrei democratici, e di essere amico di questi ultimi. Per essere più chiaro fa dei nomi. Mancano alla sua lista di amici "democratici" Richard Goldstone, Richard Falk, Naomi Klein ecc. Hanno tutti in comune il fatto di essere ebrei, l'odio per Israele e l'amore per chi ne desidera la cancellazione.
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