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Iran democratico ? lo sostiene S.Romano 30/09/2009
------Messaggio inoltrato
Da: Segre Fast Web
Data: Tue, 29 Sep 2009 20:04:20 +0200
A: "lettere@corriere.it" <lettere@corriere.it>
Conversazione: Al Direttore
Oggetto: Al Direttore

Egregio Direttore,
le parole di Romano sul Corriere di oggi, relativamente al discorso di
Ahmadinejad, sono di particolare gravità. Infatti egli, sostenendo di aver
letto il testo integrale del discorso di Ahmadinejad all'ONU, afferma che,
in fondo, il dittatore iraniano era stato piuttosto soft nei suoi
ragionamenti. Addirittura, bontà sua, "non ha neppure auspicato la
distruzione di Israele, e non ha negato la realtà del genocidio ebraico". In
realtà il pensiero di Ahmadinejad è ben noto al mondo intero, e il non dire
non significa certo correggere il pensiero precedentemente espresso. Ma poi,
come vedrà più sotto, la fine di Israele la ha annunciata, con le sue
parole.
Sostiene poi Romano che per Ahmadinejad l'Iran sarebbe un paese democratico
perché si è votato 27 volte. Ma Romano conosce le leggi elettorali
dell'Iran? Se si, come dovrebbe, perché non ne contesta la democraticità?
Se non lo fa significa forse che le condivide? Non è davvero sufficiente
scrivere, genericamente, che alcune affermazioni "sono contestabili o
grossolanamente esagerate".
La conseguenza, grave, del ragionamento di Romano sta nelle parole di
chiusura della sua risposta al lettore: " Le otto delegazioni che hanno
abbandonato la sala (tra cui Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Paesi
Bassi, Stati Uniti) avrebbero fatto meglio ad ascoltarlo fino in fondo.
Certe forme di diplomazia spettacolo (come l¹interminabile discorso di
Gheddafi all¹Onu) sono infantili, demagogiche e, in ultima analisi,
inutili".
Io ritengo molto grave che Romano sostenga che non dovessero abbandonare
l'aula dei paesi di fronte a parole come: "i sionisti sono dei truffatori,
... Con una organizzazione che ha messo le mani sui centri di potere delle
grandi potenze ... Che controllano i centri finanziari ed i media ed
organizzano la propaganda come se fossero il mondo stesso. ... Il loro
giudaismo è una grande menzogna ed essi non hanno nessuna religione. Sono
dei bugiardi avidi di potere E DI SANGUE, senza alcuna religione. (ricordano
nulla a Romano queste parole?)... I sionisti vogliono assoggettare tutti i
popoli. ... Non è morta solo l'idea della grande Israele, ma anche l'idea
della piccola Israele è morta, compresa la nozione stessa di Israele".
A fronte di simili parole, bene hanno fatto i paesi che hanno abbandonato
l'aula, e male quelli che sono rimasti impassibili ad ascoltare. Anche
Hitler veniva ascoltato da quasi tutti, ma la storia ha dato onore e merito
a quei pochi uomini che seppero rifiutare di ascoltarlo. Tra questi, forse
Romano non ci sarebbe stato?
Distinti saluti

Emanuel Segre Amar







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